Shoah per legge che ci aiuta a ricordare

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Il 27 gennaio per legge dello Stato italiano, si celebra il giorno della Memoria, chiamato anche Shoah, termine ebraico che significa “tempesta devastante” dalla Bibbia, Isaia (47,11). E’ un po’ avvilente che un paese debba ricordare per legge ciò che non dovrebbe invece dimenticare. Perchè nello sterminio del popolo ebraico molti italiani hanno la coscienza sporca. Non pochi hanno indicato ai nazisti i perseguitati, permesso l’esproprio dei loro beni. Molti italiani se ne sono avvantaggiati. Nessuno però ha mai pagato, nè tantomeno chiesto perdono. Grave è il fatto che si debba ricordare questi misfatti obbligati dallo Stato e non per un fatto di coscienza collettiva. Il tutto avvenne, non dimentichiamo, in tempo di pace e a “norma” di legge a cui nessuno si era ribellato.  Con l’arrivo dei tedeschi, molti italiani si offrirono disponibili e servili a fare i delatori. Tanti si arricchirono mandando un pezzo di umanità a morire nei campi di concentramento. Per questo nessun nostro concittadino ha mai pagato nè chiesto perdono. Dopo il 25 aprile tanti si scoprirono partigiani e anti fascisti. A distanza di decenni, a ricordare, nelle innumerevoli manifestazioni del 27 gennaio, rimangono comunque in prima fila gli ebrei con quei pochi sopravvissuti e i loro eredi.

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