Dopo le Pop venete tocca a Bari

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Se le banche popolari, Veneto Banca, Popolare di Vicenza e Popolare di Verona, hanno fatto soffrire i risparmiatori veneti, ora il dramma si sposta in Puglia. Toccherà alla Banca Popolare di Bari trovare un modo per essere salvata. Il copione è sempre lo stesso. Crediti allegri agli amici, il più delle volte immobiliaristi d’assalto, affidamenti a persone con gravi rischi operativi e così tutto con il tempo che passa diventa quelle che tecnicamente si definiscono sofferenze seguite da svalutazioni. Tutto tenuto rigorosamente nascosto, come la polvere sotto il tappeto, fino a quando non esplode il bubbone. Per la verità, a Bari è già tempo che il fuoco divampa. Con il patrimonio degli istituti di credito, ora sceso sotto i limiti regolamentari, ecco che parte la richiesta di soccorso esterno. Ovviamente, azionisti e obbligazionisti finiscono di fatto con il perdere tutto ciò che avevano. E’ lo stesso copione avvenuto a Montepaschi, a Genova con Carige e nel nostro Veneto. Il buco nascosto è di oltre 200 milioni, ma i crediti malati o deteriorati, superano i 2 miliardi di euro. Ora, come sempre, si punta il dito. Nel mirino c’è l’ad Vincenzo De Bustis che a sua volta urla contro le responsabilità delle gestioni passate. Un film già visto e rivisto.

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