Medici nella zona rossa

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Tre medici che si sono offerti volontari sono stati trasferiti nella zona rossa in Veneto per aiutare i colleghi che sono in quarantena. Lo rende noto in un post su Facebook il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli. “Un grazie particolare a tre giovani medici che si sono offerti come volontari per sostituire i medici di famiglia in quarantena a Vo’ Euganeo”, scrive Anelli. I tre medici, aggiunge, hanno ottenuto uno speciale permesso per accedere alla zona rossa. “Grazie e sostegno ai medici che operano con grande difficoltà e senza dispositivi di protezione individuale nella zona rossa del lodigiano. Grazie – conclude – ai colleghi che, pure in quarantena, continuano ad operare per garantire alcuni servizi assistenziali”.
I DATI DEL VIRUS. Sono 133 i casi di positività ai test Coronavirus in Veneto, secondo l’ultimo aggiornamento diffuso dalla Regione e relativo alle ore 6.30. Di questi, 69 sono asintomatici, 29 sono i ricoverati totali, di cui 8 in terapia intensiva. Rispetto al bollettino delle ore 18.00 di ieri si sono registrati 13 nuovi casi. Il focolaio più grande resta quello di Vo’ Euganeo, con 59 casi (5 nuovi), seguito da Treviso con 23 (uno nuovo), poi Venezia (10, uno nuovo), Limena (9, invariato), Mirano (5, invariato) e Vicenza (3, invariato); altri 23 casi (6 nuovi) non sono associati a focolai. Le persone dimesse e in isolamento sono 3, i decessi rimangono due.
OPERATIVITA’ PIENA. Infine c’è da ricordare che è pienamente operativo anche oggi l’ospedale di Schiavonia (Padova). Dentro vi sono 150 pazienti, in quarantena ma nessuno positivo al virus, e 150-200 tra medici e infermieri, che possono uscire e rientrare per i turni, facendo ogni volta il tampone. “Sul nastro trasportatore le provette si susseguono una dopo l’altra, fermandosi per pochi attimi nelle ‘stazioni’ di processo, dove un sistema automatizzato provvede con azioni robotiche a centrifugarle, stapparle, prelevare il campione da analizzare, inviarle alla stazione successiva, per poi chiuderle e riporle in un frigorifero” scrive in un post su Fb il direttore dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta, elogiando gli ‘angeli’ con il camice. Operazioni ripetute per 7mila provette anche in questi giorni di emergenza. “Uno spettacolo tecnologico il laboratorio Analisi automatizzato di Schiavonia. Non ha mai smesso di funzionare e anche oggi è pienamente operativo”.

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