“Non mancano soltanto 7 mila docenti nelle scuole del Veneto. Non risultano all’appello anche 218 dirigenti scolastici. E il Ministero della Pubblica Istruzione cosa fa? Autorizza soltanto 285 posti in tutta Italia. Cornuti e mazziati, dunque. Come se negli ospedali scomparissero di colpo tutti i primari. Vi immaginate cosa accadrebbe?”. Dopo aver analizzato e spiegato nei giorni scorsi le follie del piano Renzi/Faraone di assunzioni in ruolo di docenti che non ne avevano diritto dimenticando quelli da collocare realmente in cattedra , e l’inefficienza ministeriale che ha portato a una carenza di insegnanti al Nord contro assurdi esuberi al Centro-Sud, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia pone l’accento sull’insufficiente numero di dirigenti scolastici in servizio nelle scuole del Nord, e in particolare in Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria e Friuli Venezia Giulia.“Gli esperti del settore mi testimoniano che la carenza è stata determinata dal consistente numero di pensionamenti dell’ultimo triennio, non compensati da nuove immissioni in ruolo” – dice Zaia –. “Il risultato? – si chiede Zaia – Che i posti vacanti sono assegnati in reggenza a un dirigente scolastico disponibile a divedere il suo orario di lavoro fra la scuola in cui è titolare e quella in cui viene nominato reggente. “In tutto questo il Ministro fa orecchie da mercante – conclude Zaia – forse perché distratto a reperire i soldi per le assunzioni che ha fatto, il 20 ottobre ha dichiarato in Senato che autorizzerà soltanto 285 posti in tutta Italia. Sono Pochissimi Sono pochissimi, se si considerano le esigenze delle Regioni”.