Cercasi insegnanti per i profughi ucraini

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Cercasi insegnanti, formatori e mediatori culturali per supportare le persone profughe in arrivo dall’Ucraina nella nostra regione. È l’appello che Cisl Veneto rivolge in primo luogo ai propri iscritti di queste categorie di lavoratori ma anche ai pensionati, con lo scopo di avviare sui singoli territori percorsi di prima formazione linguistica e civica.
«Per noi accogliere significa anzitutto offrire strumenti di integrazione concreta – sottolinea Gianfranco Refosco, segretario di Cisl Veneto che da subito si è attivata per offrire aiuto a chi fugge dalla guerra –. Al primo posto, tra tutti, poniamo senz’altro le esperienze del lavoro e della scuola, ambienti che rendono le persone parte attiva di una comunità e costruiscono inclusione sociale. E poiché il primo ostacolo a una integrazione vera è la difficoltà di comunicare – continua –, ci vogliamo spendere per realizzare percorsi di alfabetizzazione linguistica e insieme di orientamento al funzionamento delle istituzioni per bambini, ragazzi e adulti». L’iniziativa è sviluppata insieme a Cisl Scuola e FNP Cisl Veneto, in collaborazione con Ial, l’ente di formazione cislino; vedrà naturalmente quali partner le associazioni e le istituzioni locali, con cui da subito Cisl si è messa in rete anche per questa emergenza.
Chi desiderasse dare il proprio prezioso contributo aderendo al progetto, trova tutte le informazioni utili al sito www.cislveneto.it oppure può scrivere a workforfreedom@cislveneto.org. Già in arrivo le prime manifestazioni di disponibilità da parte di insegnanti e formatori.“Work for freedom” è lo slogan significativo scelto da Cisl Veneto per identificare tutte le azioni messe in campo fin dalla prima fase di emergenza. Di fronte alla barbara aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, Cisl ha infatti scelto da subito da che parte stare, nella concretezza: dalla parte del popolo ucraino aggredito dalle bombe, costretto a fuggire dalla morte e dalla distruzione. Lo ha fatto sostenendo la raccolta fondi promossa da Cisl nazionale e la destinazione del 5×1000 a favore di Iscos Veneto, l’Istituto Sindacale per la Cooperazione e lo Sviluppo che, continuando il proprio impegno per i migranti della rotta balcanica, sta ora volgendo necessariamente lo sguardo anche verso i profughi ucraini.