Autonomia, Regioni legate a doppio filo

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LUCA ZAIA cob CALDEROLI ROBERTO CALDEROLI ROBERTO MARONI

“L’autonomia non è la richiesta di un’amministrazione ma di un popolo, su basi democratiche; il Veneto se la aspetta fino in fondo. Ringrazio il ministro Calderoli perché, dopo aver avuto a che fare con cinque esecutivi, finalmente ci troviamo di fronte ad un Governo che, in 43 giorni, è al lavoro con concretezza su una bozza di legge di attuazione, frutto anche del dialogo con i territori. Ma soprattutto perché in una manovra ora c’è un articolo specifico che mette ordine e stabilisce che i LEP si devono definire entro 12 mesi, terminati i quali dovrà intervenire un commissario”.
Queste le parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a Palazzo Balbi, a conclusione dell’incontro con il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.
“Una apposita cabina di regia è prevista nell’ambito della legge di stabilità – ha sottolineato, infatti, il Ministro -. Nell’arco di un anno dovrà definire i livelli essenziali di prestazione LEP, insieme ai relativi costi e ai fabbisogni standard. Solo dopo la definizione dei LEP sarà consentito il trasferimento delle funzioni ulteriori alle Regioni. Questo modello si chiama dell’‘autonomia differenziata’, proprio perché le competenze sulle varie materie vengono richieste sulla base delle potenzialità e del contesto di ogni singola Regione. Sarà necessaria una legge di attuazione e, portando avanti tutto in parallelo, dovremmo poter affrontare e votare le singole intese, stabilite per la fine del 2023 e affidarle al Parlamento”. “Con l’autonomia non vogliamo togliere niente a nessuno – ha precisato il presidente Zaia -. Siamo convinti di essere legati a doppio filo con le altre Regioni e rifiutiamo ancora una volta l’accusa di voler la secessione dei ricchi. Abbiamo ben chiaro che il Paese se cresce lo fa tutto assieme, se sprofonda lo fa tutto assieme. Chiediamo solo che la competenza che ci verrà riconosciuta in ognuna delle materie, venga trasferita insieme alle risorse che lo Stato dedica già a quella materia per il Veneto. Questo significa non togliere nulla a nessuno. Se poi per qualcuno l’obbiettivo è l’equa divisione del malessere, allora noi non ci stiamo. Non accettiamo la regola di chi ritiene che ‘mal comune sia mezzo gaudio’. Per noi l’autonomia rimane vera assunzione di responsabilità, un nuovo corso per questo Paese”.