Qualità della vita, Nord Est sugli scudi

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di David Monniaux

Bolzano, seguita da Milano e Bologna, guadagna il podio della classifica annuale nell’Indagine sulla qualità della vita del 2023 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 25ª edizione. In fondo alla classifica, come nel 2022, c’è Crotone (107a), insieme alle province siciliane Messina e Caltanissetta (105a e 106a). Inoltre, la ricerca conferma una tendenza: la frattura tra il Centro-Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità. Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza, in 14 sottodimensioni e 92 indicatori di base.
Ecco alcuni dati sulla Regione Veneto.
Padova, nella classifica finale sulla qualità della vita si posiziona al sesto posto su 107 province esaminate. In materia di “Affari e Lavoro”, la regione Veneto è compresa nelle prime dieci posizioni a maggioranza occupate da province del nord Italia. Verona si trova al sesto posto. Treviso al 31esimo.
In materia di disoccupazione maschile (nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni), il Veneto compare con la prima provincia, Verona, in sesta posizione mentre per quanto riguarda la disoccupazione femminile, la stessa provincia si trova al quinto posto.
Nel Sistema Salute Rovigo è in 26esima posizione.
I dati, come al solito, evidenziano una frattura tra province del Centro-Nord e Sud e Isole. Province e città metropolitane del Centro-Nord sono protagoniste indiscusse della ripresa. Di riflesso, si fa più netta la separazione rispetto alle aree meno sviluppate quali Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale. Quest’anno la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 su 107 province. Tradotto in termini di popolazione, significa che 21 milioni 909mila residenti (pari al 37,2% della popolazione italiana) vivono in territori caratterizzati da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 21 milioni 789mila della passata edizione, pari al 36,9% della popolazione, registrando quindi un lieve arretramento rispetto al 2022.
Affari e lavoro
Bolzano e Bologna si piazzano, come lo scorso anno, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Cuneo, Trento e Belluno. A chiudere la classifica Crotone.
Ambiente
Bolzano apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Mantova e Milano. In coda Catania.
Reati e sicurezza
Ascoli Piceno è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza. Seguono, nell’ordine, Pordenone, Frosinone e Benevento. L’indagine conferma la permanenza nelle posizioni di coda dei grandi centri urbani. Milano chiude la classifica in ultima posizione.
Sicurezza sociale
Il Nord-Est si attesta nelle posizioni di vertice. La provincia che quest’anno apre la classifica è Prato, seguita da Bolzano, Vicenza, Cuneo e Savona. La provincia in coda è Messina.
Istruzione e formazione
Bologna si classifica in prima posizione nelle dimensioni dell’istruzione e della formazione. A seguire altre due province del Nord-Est, Trieste e Trento, e Firenze in rappresentanza dell’Italia centrale. La provincia in ultima posizione è Crotone.