pfas nell’acqua delle fontanelle

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I Pfas? Ci sono anche nelle acque del Polesine. A sostenerlo è Greenpeace, che ha presentato lunedì i risultati della ricerca Non ce la beviamo, effettuata con campionamenti ed analisi. In provincia di Rovigo i prelievi sono stati eseguiti lo scorso 4 aprile a Occhiobello e Polesella, rispettivamente alla fontana pubblica di via Gorizia 50 e a quella in corso Gramsci 330.  «Anche i campioni d’acqua raccolti nei due comuni della provincia di Rovigo scrive Greenpeace hanno mostrato la presenza di Pfas. Più nello specifico, le analisi dei campioni prelevati a Occhiobello e Polesella hanno mostrato rispettivamente una concentrazione totale di Pfas pari a 70,89 ng/l e 29 ng/l». Tuttavia, come fa presente la stessa Greenpeace, «per entrambe le località non emerge alcun superamento dei livelli di sicurezza adottati in Veneto, né di quelli vigenti in altre nazioni (Stati Uniti e Svezia)».  Se in più della metà dei 25 campioni prelevati in tutto il Veneto, dunque, proprio i parametri indicati come soglia di sicurezza in questi due Paesi sono stati superati (ma non quelli italiani), in Polesine non c’è alcun allarme. Anzi, «per Occhiobello – si legge – i livelli di contaminazione sono tra i più bassi registrati nel presente studio». Un po’ peggio a Polesella, dove i dati «sono paragonabili alle concentrazioni registrate in comuni limitrofi alla zona rossa». Le analisi, infatti, vengono compiute regolarmente da Polesine Acque alle centrali di Badia Polesine, Boara Polesine, Canalnovo, Castelnovo Bariano, Cavarzere, Corbola, Occhiobello, Polesella, Ponte Molo e Portesine: nei dati di aprile, si rilevano solo alcune tracce di sostanze perfluoroalchiliche.

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