ORA I SENZA TETTO VIVONO IN VILLA

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È diventata negli anni rifugio di senza tetto e balordi, tanto che sono ormai innumerevoli gli interventi della polizia per vari episodi che sono finiti alle cronache. È la villa liberty di via Matteo Cesa ai civici 8 A e B: una casa immersa nel verde in pieno centro a Belluno, sotto il ponte degli Alpini. Ma più che un sogno, quando entri, sembri di essere finito in un incubo. Ratti che ti attraversano sotto il sole e che vanno a rifugiarsi tra la catasta di rifiuti che c’è accanto. Ma quella casa è abitata: un uomo dal balcone saluta. Si sta fumando una sigaretta. «C’è il signor Tormen?», chiediamo. «È via per pochi giorni, ma torna. Chi devo dire?», chiede gentilmente l’uomo. Una scena al limite del paradosso: sì perché quello non è un residente o il proprietario visto che la villa non sarebbe ufficialmente abitata. È uno che è lì abusivamente, come le decine di persone che negli anni sono andati a vivere in quella casa. Tre di loro sono stati anche condannati in Tribunale a Belluno: hanno preso in tutto 3 anni e 3 mesi. Ma questo non li allontanerà certo dalla loro villa.  Non ci è riuscito negli anni scorsi nemmeno il figlio dei proprietari: aveva murato le entrate. Eppure alla fine loro, i fantasmi che abitano nella villa sono comunque riusciti a entrare e a riaprire quelle porte. Il degrado della casa è iniziato l’11 gennaio del 2011 quando la donna che vi abitava è deceduta. Una casa che di per sé sarebbe inaccessibile,segnale che però non sembra fermare nessuno.

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