Morti sul lavoro, emergenza

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Dopo molti anni in cui il Veneto ha sempre tristemente gravitato sul podio della graduatoria nazionale per numero di vittime sul lavoro, nel 2019 la situazione pare stia decisamente migliorando. Da gennaio a maggio si contano, infatti, 31 infortuni mortali contro i 48 dello scorso anno, con un decremento del 35%. Questi i primi dati con cui l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega di Mestre apre l’ultima indagine sull’emergenza morti bianche sulla base dei dati Inail. “Pare che, finalmente, in Veneto il segno “+” abbia lasciato il posto ad un confortante segno di diminuzione del numero di vittime sul lavoro. Così la nostra regione, che da tempo ci aveva abituati a stare in cima alla graduatoria nazionale degli infortuni mortali, ora ne ha almeno abbandonato il podio”. Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega – che da dieci anni monitora quotidianamente il fenomeno delle vittime sul lavoro nel nostro Paese – sottolinea l’importanza del cambio di tendenza in Veneto. Non può tuttavia evitare di ricordare ancora una volta come “le morti potrebbero tutte essere evitate se i datori di lavoro e i loro collaboratori rispettassero sempre e concretamente la disciplina della sicurezza sul lavoro che in Italia è più che esaustiva per esorcizzare ogni rischio di infortunio”. Al di là del decremento, in effetti, il dramma delle morti sul lavoro in Veneto rimane con 31 vittime. E nei primi cinque mesi del 2019 sono 19 gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro e 12 quelli in itinere. Continua, invece, ad essere rilevante il numero di vittime straniere (7 su 31). Intanto, a livello nazionale per numero di infortuni totali (391 nel Paese), il Veneto con 31 decessi è al settimo posto dopo Lombardia (59), Lazio (43), Piemonte (37), Sicilia (35), Emilia Romagna (34), Campania (32). Mentre è sesto per numero di infortuni rilevati in occasione di lavoro (19). Vicenza continua ad indossare la maglia nera in Veneto con 11 infortuni mortali registrati in cinque mesi. Ed è seguita da Verona (8), Padova e Venezia (4), Treviso (3) e Rovigo (1). La metà delle vittime in Veneto aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni. A crescere rispetto allo scorso anno, invece, sono gli infortuni non mortali: nei primi cinque mesi 2019 ne sono stati rilevati 32.096 contro i 31.877 del 2018. Al fine di promuovere e diffondere la Cultura della Sicurezza sul Lavoro, ci auguriamo che il comunicato non solo sia un utile strumento di lavoro per Voi ma anche una fonte di riflessione e di analisi di fronte alla grave situazione che colpisce la nostra Penisola.

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