Il settore turistico del veneto ora punta sull’alta formazione

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“Il settore turistico veneto punta sull’alta formazione, nel segno della qualità dei progetti e sotto lo stretto coordinamento della regia regionale. Una strategia che risponde al piano strategico per il turismo, “the Land of Venice” – la terra di Venezia – cioè un unico sistema, molto diversificato nell’offerta, ma unificato dalla qualità del capitale umano: il turista vuole professionisti, esperienze di qualità e coinvolgenti, cordialità, oltre ad eleganza e raffinatezza. Il Veneto deve diventare sempre più la regione del sorriso”. E’ quanto ha affermato l’assessore regionale all’Istruzione Formazione e lavoro, Elena Donazzan, introducendo a Valdobbiadene la giornata dedicata al programma “Ciao Veneto!” e alla presentazione degli 11 progetti innovativi di turismo ‘esperienziale’. Progetti finanziati con risorse FSE (2,4 milioni di euro) per rendere ancora più attrattivo e competitivo il Veneto, prima regione turistica d’Italia, e aggiornare professionalità e competenze degli operatori turistici, favorendo i collegamenti di rete. Gli undici progetti presentati (si va dal cicloturismo esperienziale ai percorsi d’autore nei luoghi abitati e plasmati dai grandi artisti veneti, dagli itinerari tra i più significativi insediamenti manifatturieri veneti ai viaggi formativi nei centri e nei luoghi della musica veneta, dai percorsi tra i siti Unesco al turismo del paesaggio) rappresentano tre diverse tipologie di valorizzazione turistica del territorio (culturale e musicale; architettonico-paesaggistica; e sportiva) e mettono in rete istituzioni, enti e competenze e professionalità diverse. “’Ciao Veneto!’ è un’azione di sistema per diversificare l’offerta turistica, destagionalizzare i flussi e creare nuove occasioni di lavoro e occupazione – ha ricordato Elena Donazzan, in rappresentanza anche del collega al turismo Federico Caner – Abbiamo utilizzato le risorse del Fondo Sociale Europeo, destinate all’occupazione, per consolidare la capacità degli operatori turistici nel fare rete e per promuovere nuovi modelli di accoglienza e nuove offerte, che siano in grado di coinvolgere ed emozionare i visitatori, arricchendone il bagaglio personale e culturale”.

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