Siti Unesco, in squadra si fa più strada

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Dopo la vittoria delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, la Regione rilancia la sua attività sul fronte della valorizzazione degli attuali otto siti Unesco del Veneto e attiva un coordinamento tra tutti gli attori del settore per sostenere, valorizzare e promuovere con ancor più intensità questi inestimabili patrimoni. E’ accaduto a Venezia dove, a confrontarsi sulle future azioni collegate, su iniziativa della Regione sono stati convocati tutti gli attori del sistema, tra cui i responsabili degli otto siti (Orto Botanico di Padova, Città di Verona, Venezia e la sua laguna, Colline del Prosecco, siti palafitticoli dell’Arco Alpino, Dolomiti, Opere di Difesa Veneziane, Città di Vicenza e Ville Palladiane); i Sovrintendenti dei Beni Culturali del Veneto; Docenti dello Iuav di Venezia (con cui la Regione ha un Accordo formale per il Supporto al Coordinamento dei Siti Unesco); il Ciset dell’Università Cà Foscari, Dirigenti regionali delle varie Direzioni coinvolte.Tra gli argomenti affrontati spicca l’organizzazione strutturale di un vero “sistema” per rispondere anche alle richieste di un turismo che cerca servizi, mobilità fruibile e qualità dell’accoglienza. Primo passo: dare vita a una Rete tra i Siti Unesco del Veneto. Ci si propone anche di sostenere attività strutturate e coordinate di promozione turistica; di fissare annualmente un Programma di attività da porre in essere con l’organizzazione a rotazione di un evento straordinario in uno dei siti; di realizzare un’immagine coordinata regionale dei Siti Unesco veneti, immagine unitaria che rappresenti l’identità del territorio, superando eventuali eccessi di localismo.“Come uso dire, correndo da soli forse si va più forte, ma in squadra si fa più strada e questa è una signora squadra – dice il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia – con un compito strategico per tutto il Veneto: valorizzare queste perle del territorio in tutti i modi possibili, creare sinergie tra i diversi siti e un unicum da spendere in tutto il mondo, aiutare le singole gestioni a crescere e a ricercare nuovi orizzonti, collaborare sul fronte della sburocratizzazione senza mai tralasciare gli obbiettivi di tutela”.

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