DIFESA DEL SETTORE ARTIGIANALE DELLA PESCA

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Sono 660 i pescherecci attivi in Veneto e di questi 327 sono imbarcazioni di piccola stazza, lunghe meno di 12 metri, che operano entro le 12 miglia dalla costa esercitando la pesca con metodi e attrezzi artigianali. E’ la cosiddetta ‘piccola pesca’ o ‘pesca artigianale’, esercitata da pescatori spesso anziani (l’età media delle imbarcazioni è 28 anni), profondi conoscitori dell’ambiente costiero e delle risorse marine, ma oggi sempre più in difficoltà vista la scarsa redditività del pescato di piccola taglia, quotato al mercato in media 2,9 euro al chilo. E’ a questo comparto che si rivolge il progetto transfrontaliero Italia-Croazia, denominato Adri-Smartfish, che mette in rete le regioni costiere italiane e croate dell’Alto Adriatico e due enti di studio e ricerca (il Dipartimento di Scienze ambientali dell’università di Ca’ Foscari di Venezia e l’Istituto Oceanografico di Spalato). Gli obiettivi sono la mappatura di un comparto molto individualizzato e ancora poco conosciuto, la responsabilizzazione degli operatori in termini di sostenibilità ambientale, la tutela della redditività del pescato di piccola taglia, minata dallo sviluppo della pesca industriale.Il progetto, di cui la Regione Veneto è ente capofila, si inserisce nell’ambito dei progetti di collaborazione transfrontaliera Italia Croazia, è finanziato con 3,2 milioni di euro, di cui l’85 per cento fondi Fesr, e si svilupperà fino al 2021. Oltre al Veneto, vi prendono parte le regioni Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Marche e, sul versante balcanico, la Regione istriana, la Contea Litoraneo Montana, la Con tea di Zara, nonché il mini stero dell’Agricoltura della Repubblica di Croazia. “La piccola pesca artigianale è quella più sostenibile, fortemente legata alla valorizzazione del territorio e allo sviluppo del turismo – ha spiegato l’assessore veneto alla pesca. – La collaborazione tra Regioni ed enti delle due sponde dell’Adriatico è un punto di partenza importante per rafforzare il ruolo dei pescatori tradizionali e valorizzarne l’attività. I pescatori non sono i predatori della risorsa marina, ma il primo presidio per una gestione sostenibile del mare e delle sue coste. Adrismartfish è un progetto ambizioso, perché punta ad innovare le forme di pesca tradizionale, a creare un protocollo condiviso di sostenibilità, a promuovere forme coordinate di commercializzazione del pescato e un marchio di qualità, nonchè a coinvolgere i ministeri italiano e croato per semplificare il quadro normativo e arrivare ad una armonizzazione dei regolamenti. L’Adriatico è un piccolo mare e potrà garantire sostenibilità e sviluppo alla pesca di piccolo taglio solo se tutti adotteremo comportamenti responsabili e rispetteremo regole condivise”. Tra le azioni in programma per i partner di Adri.Smartfish figurano la creazione di una organizzazione transfrontaliera della piccola pesca che rappresenti gli operatori del settore, sia italiani che croati, l’adozione del marchio registrato per il pescato, forme di commercializzazione diretta dei prodotti, condivisione di linee guida per la gestione delle aree ittiche in forma diretta e associata.

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