CRISI, FARMACIE A RISCHIO DI CHIUSURA

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L’allarme arriva direttamente dal presidente di Federfarma Belluno, Roberto Grubissa preoccupato per il futuro di quelli che lui definisce «i presidi del territorio». Il problema è scoppiato dopo il caso della far­macia di Fusine, per mantenere in piedi la quale i cittadini si sono mobilitati con una raccolta firme. «Questo episodio è solo il più recente sintomo di un tracollo che denunciamo da tempo», precisa Grubissa, «e che ha nella scarsa considerazione delle zone montane da parte delle politiche regionali, uno dei principali responsabili». Il presidente dell’associazione sindacale dei farmacisti bellunesi parla di «un quadro drammatico di disagio nel vivere in montagna: il futuro delle farmacie è uno dei campanelli d’allarme, assieme ai dati sullo spopolamento». Grubissa denuncia il pesante calo di fatturato delle farmacie bellunesi: si parla di una riduzione che supera il 15% nell’arco degli ultimi 5-6 anni e che è già del 3% nei primi otto mesi del 2016. Tre le cause principali ci sono il calo del prezzo dei farmaci, la distribuzione diretta da parte delle Usl dei medicinali; e infine ancora la mancata applicazione degli accordi presi a livello veneto con Federfarma, per la distribuzione di farmaci per conto delle aziende sanitarie. Sit­uazioni che hanno contribuito a mettere in ginocchio le piccole farmacie montane.

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