CADE DAL GRATTACIELO IN CINA FORSE NON E’ SOLO UN INCIDENTE

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È avvolta nel mistero la tragica fine di un’insegnante di Adria, Carlotta Portieri, morta domenica in una metropoli del sudovest della Cina, Chengdu, dopo la caduta da un balcone al diciannovesimo piano del palazzo dove abitava. La giovane polesana, che avrebbe compiuto 28 anni il prossimo 28 aprile, era nel continente asiatico da un anno e mezzo per insegnare la lingua italiana in una scuola. At­tualmente si trovava in Cina con il suo compagno, l’adriese Ste­fano Sagredin, 36 anni, che è un attivista del comitato ambientalista schierato contro la Coimpo. Sec­ondo le prime ricostruzioni sarebbe stato lui il primo a trovarla esanime e a far scattare l’allarme. Come spiega il padre della giovane:«Dopo circa un anno e mezzo di permanenza in Cina ad insegnare italiano, Carlotta era rientrata in Italia lo scorso febbraio per poi ripartire. Doveva ritornare in famiglia a luglio». Le autorità cinesi, col supporto del consolato italiano, stanno ancora investigando sull’accaduto per capire le cause del tragico volo. Tutte le piste sono aperte, compresa l’ipotesi che non si tratti di un incidente. Ed è proprio per capire in che modo Carlotta sia precipitata dal grattacielo, che Sagredin è stato sentito a lungo dalla polizia di Chengdu. È con la sua collaborazione che gli investigatori cinesi si aspettano di riuscire a ricostruire gli istanti che hanno preceduto la morte della ragazza. Sconvolto dalla tragedia, il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, legato al padre di Carlotta da una sincera amicizia, oltre che dalla politica: fu proprio il primo cittadino a chiamare Andrea Portieri nella sua squadra, con la delega all’Urbanistica e ai Bandi europei.

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