Zaia: “Siamo in emergenza ma non serve il coprifuoco”

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Al governo abbiamo chiesto provvedimenti diretti, che non possono limitarsi agli aspetti fiscali o solo alle ‘zone rosse’. Siamo una Regione che produce oltre 165 mld del Pil italiano e rischiamo di essere una delle aree più colpite dall’emergenza coronavirus In particolare il sistema turistico rischia di pagare un conto salatissimo. Aiutateci a mettere a fuoco le esigenze prioritarie per rappresentare al meglio le nostre proposte al Governo in stretto coordinamento con le altre Regioni”. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, incontrando i rappresentanti del mondo produttivo e delle istituzioni del Veneto insieme a tutti gli assessori della Giunta nel centro operativo della Protezione Civile di Marghera, ha confermato il massimo impegno della Regione a gestire in maniera unitaria e coordinata, anche con l’ausilio di tutti i mondi dell’economia e del sociale, l’attuale fase di emergenza invitando tutti a seguire lo ‘spirito di squadra’ e ad applicare ‘buon senso’.
Quasi 4 mila tamponi già effettuati, con priorità per gli operatori sanitari e i pazienti dell’ospedale di Schiavonia e di quelli di Venezia e di Dolo, una rete di presidi di emergenze nelle tende riscaldate della protezione civile nei presidi hub delle nove Ulss per garantire un triage separato e 900 posti letto aggiuntivi qualora si verificasse un maggior afflusso di pazienti ai servizi di Pronto Soccorso, un ospedale svuotato e sanificato (Schiavonia) per fronteggiare eventuale picco di ricoveri, piena funzionalità in tutte le Ulss di reparti di terapia intensiva e messa a disposizione dei letti liberi in tutte le rianimazioni del Veneto, garantendo nel contempo il proseguo dell’attività trapianti: queste le principali misure adottate dalla Regione per prevenire e gestire focolai e contagi del virus cinese, seguendo le linee guida dell’Organiz­zazione mondiale della Sanità, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Governo.
Misure alle quali la Regione sta dando seguito, sul fronte sanitario, con l’acquisto di presidi sanitari come disinfettanti e mascherine ricorrendo a brokers d’Oltreoceano (la Cina, principale produttore, ha dato fondo alle scorte), potenziando con una quindicina di ulteriore operatori il Numero verde attivato due giorni fa (solo ieri 4200 telefonate ricevute) e coinvolgendo i medici di medicina generale attraverso il triage telefonico nel primo screening dei potenziali pazienti.
Quanto alle misure adottate il presidente della Regione e la Giunta si sono detti impegnati a valutare gli effetti dell’ordinanza adottata sabato d’intesa con il ministro della Salute e di concerto anche con le Regioni Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Piemonte. Un’ordinanza precauzionale, sicuramente perfettibile, che non escludo di reiterare e magari modificare – ha annunciato il presidente – Il nostro obiettivo non è instaurare il coprifuoco e isolare 5 milioni di abitanti, ma abbattere i rischi di contagio evitando le grandi aggregazioni, sempre però pensando ad un ‘atterraggio morbido’ nei confronti della popolazione. Per questo non abbiamo voluto chiudere bar e ristoranti, né i centri commerciali, tantomeno i mercati rionali, indispensabili per l’approvvigionamento”.

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