Zaia-Crisanti: la guerra dei tamponi

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LUCA ZAIA REGIONE VENETO

Resta aperta la guerra sui tamponi in Veneto tra lo scienziato e Senatore Andrea Crisanti e il Governatore del Veneto Luca Zaia. Dalle intercettazioni telefoniche emergono nuovi particolari sulla disputa e in particolare sugli attacchi di Zaia verso il microbiologo.
Lo scontro tra il presidente del Veneto Luca Zaia e il microbiologo e senatore del Pd Andrea Crisanti ruota attorno all’utilizzo dei tamponi rapidi antigenici per lo screening in Veneto tra la prima e la seconda ondata del Covid.
Tra gli atti dell’inchiesta della Procura di Padova spuntano delle intercettazioni telefoniche, di cui dà conto Report nella puntata del 2 gennaio: il programma di Raitre manda in onda stralci delle conversazioni di Zaia con il dg di Azienda Zero Roberto Toniolo, dalle quali emerge un palese nervosismo del governatore leghista, furibondo per una lettera con cui il dg ha rassicurato il Senato accademico dell’Università di Padova circa l’eventualità di una denuncia nei confronti di Crisanti. “Sono qua a rompermi i coglioni da sedici mesi, stiamo per portarlo allo schianto e voi andate a concordare la lettera per togliere le castagne dal fuoco al senato accademico, per sistemare Crisanti”, si sfoga il presidente del Veneto.
Fin qui la battaglia nella quale interviene anche il Movimento Il Veneto che Vogliamo pronto a organizzare per il 21 gennaio un evento proprio con Crisanti. Secondo Elena Ostanel, consigliera regionale, si tratta di parole di una gravità assoluta: “Parole che dimostrano una concezione della democrazia piuttosto bizzarra”.
Da registrare infine la replica dell’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin, secondo la quale: “Il sistema sanitario veneto non può essere tenuto sotto scacco da dubbi e da illazioni. Tutte le posizioni sono legittime e rispettabili in democrazia, ma non possono ingenerare confusione nei cittadini, soprattutto se contengono il rischio di arrecare discredito sull’impegno massiccio che la Sanità veneta”.