“VETERINARI POCHI E SGUARNITI SUL TERRITORIO”

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Patrizia Bartelle riporta al centro del dibattito la questione aviaria focalizzando l’attenzione sul personale in prima linea per contenere l’emergenza. “Le aziende sanitarie coinvolte, e oltre a Rovigo parliamo di Venezia, Verona e Padova senza dimenticare i casi del vicino mantovano – rileva la consigliera regionale del M5S – appaiono in difficoltà di fronte a questo problema. I veterinari sono pochissimi e spesso hanno un’età media molto alta, fattore che rappresenta una criticità se considerato che in periodi come questo il lavoro si moltiplica, sommandosi infatti i vari controlli di prassi, necessari, alla consueta attività professionale”. Ma c’è di più e la Bartelle non manca di sottolinearlo: “La categoria lamenta un’ulteriore carenza che balza immediatamente all’occhio anche di un profano: a capo del dipartimento che ne verifica l’operato non c’è un veterinario e la cosa, se posso permettermi, non può non sorprendere…”. Servono insomma investimenti adeguati come peraltro richiesto ad alta voce dal Sivemp, il Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica; posizione sposata anche dalla consigliera pentastellata. “Dopo la Blue tongue l’attuale epidemia di influenza aviaria mette tutti di fronte alla situazione del personale, che sconta organici sottodimensionati: val la pena di ricordare – incalza – che in ballo non ci sono soltanto le sorti del comparto agroalimentare veneto, eccellenza messa seriamente a rischio”.

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