URLA E SBERLE AGLI ALUNNI, ACCUSE CHOC

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L’accusa, per una maestra, è delle più pesanti: maltrattamento nei confronti dei propri alunni. Con questa ipotesi di reato è stata chiamata in causa M.F: (ma anche il Ministero dell’istruzione per la responsabilità civile). I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra settembre 2015 e gennaio 2016 quando la 44enne era insegnante alla scuola dell’infanzia Adelaide Cairoli in centro a Belluno. A raccontare la propria versione in aula si sono susseguiti vari genitori, due maestre colleghe dell’imputata («faceva fatica a gestire la classe di 25, c’era un’aria pesante») e una dirigente del provveditorato. Sul piatto: urla, spintoni, strattoni fino ad arrivare alle sberle. Il fatto contestato più eclatante sarebbe avvenuto il 21 gennaio 2016: l’imputata sarebbe stata scoperta alzare di peso una bambina tenendola per le treccine. Da qui, una volta denunciato l’episodio, la sospensione dell’insegnante. Una decina i genitori che ieri hanno testimoniato chiamati dal pm Sandra Rossi. Una mamma: «Mio figlio mi raccontò di un pugno che l’insegnante gli tirò in pancia». E un’altra mamma: «Mia figlia a un certo puntò si rifiutò di andare a scuola. Mi vidi obbligata, per seguirla, chiedere un part time al lavoro».

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