TREVISO, SCHIAFFO A MINNITI SOLO IN 56 SU 575 INVITATI

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Non c’erano leghisti e così a Treviso l’auditorium è rimasto mezzo vuoto. Ma c’erano  i sindaci: soprattutto Dem. Anzi, forse proprio per questo lo schiaffo al ministro Marco Minniti è stato ancora più forte: primi cittadini o assessori delegati, appena 56 quelli arrivati a Treviso sui 575 invitati da tutto il Veneto, su sicurezza e immigrazione hanno posto domande per cui si aspetterebbero risposte che andassero oltre la cordialità di sorrisi, selfie e musica. Il titolare dell’Interno ha puntualizzato ripetutamente: «Non vi racconto quello che ­faremo, vi dico quello che abbiamo fatto». Achille Variati non ha manca di stigmatizzare l’assenza del governatore Luca Zaia: «Ha sbagliato, perché solo il confronto fra istituzioni permette di trovare soluzioni, non lo spettacolo permanente a cui si dedica». Critiche rilanciate dalla consigliera regionale Ales­sa­ndra Moretti («Da Zaia arr­ivano solo slogan da urlare nei talk show») e dalla senatrice Laura Pup­pato («Manca completamente la capacità regionale di amministrare l’accoglienza»). Il governatore si è fat­to sentire attraverso un comunicato: “Vertici di parole servono a ben poco. Si chieda come stanno davvero le cose ai sindaci di C­ona, Bagnoli e Agna, si guardi l’insulto al buon senso della Caserma Ser­ena di Treviso” , che però Min­­niti  ha promesso di svuotare e chiudere.

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