Un giovane di Cessalto è stato condannato a 7 anni di reclusione per aver violentato in più occasioni, quando aveva 20 anni, una ragazzina di appena dieci anni di Musile di Piave. Approfittava del buon rapporto tra le rispettive famiglie e del fatto che la ragazzina qualche volta, assieme ai suoi fratelli, venisse ospitata in casa sua, per appartarsi con lei e costringerla ad avere rapporti sessuali completi. Il tribunale di Treviso, il collegio dei giiudici (Michele Vitale presidente, a latere Umberto Donà e Marco Biagetti) ha accolto le richieste della pubblica accusa condannando l’imputato a sette anni e al risarcimento di 50.000 euro alla ragazzina e di 20.000 euro ai genitori (la parte civile era rappresentata in aula dall’avvocato Giuseppe Muzzupappa). I fatti, avvenuti in contesti familiari problematici, risalgono al periodo compreso tra l’estate 2011 e la primavera del 2013 quando le due famiglie di Cessalto e di Musile, dopo anni di amicizia, iniziano ad ospitare i rispettivi figli a casa in determinati periodi a seconda degli impegni e delle esigenze dei genitori.
