stalking, assolto pugile brancalion

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«Ho pianto e ho pensato a mio padre, che negli ultimi giorni avevo pregato, e con lui Dio: le accuse erano pesanti. Ora posso vedere un futuro, ma non in questa città». Così, intervistato da Benedetta Centin sull’edizione di Padova e Rovigo del Corriere del Veneto a pagina 9, Antonio Brancalion, ex pugile rodigino noto a livello nazionale, commenta la sua seconda assoluzione dall’accusa di stalking nei confronti dell’ex compagna. «L’as­_soluzione – ha detto – è stata una grande rivincita per me nei confronti di tutte quelle illazioni, quelle critiche e quei pregiudizi che ho dovuto sopportare eppure non sono mai andato al tappeto». Permane però «la delusione per il comportamento della mia ex compagna, per la quale ho fatto anche carcere: le avevo dato la mia vita in mano, avevo cambiato molto di me per lei e le avevo proposto di sposarmi. Un rapporto di quattro anni e mezzo di amore e odio» ma «non potrei farle del male e nemmeno denunciarla per calunnia: l’ho amata troppo, follemente, le auguro il meglio». E il pugilato? «Continuerò ad allenarmi ma me ne vado via da Rovigo, la gente non dimentica, le persone mi ricordano solo per le accuse che mi hanno rivolto».

 

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