Slot e Vlt, i dati della Cgia di Mestre sul lavoro

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In Veneto il settore slot e Vlt dà lavoro a 1169 persone, impiegate nelle sedi delle società e nelle sale giochi. Lo rileva il “Percorso di Studio sul settore dei giochi in Italia” presentato ieri a Roma e realizzato dalla Cgia di Mestre in collaborazione con l’associazione Astro. I dati, aggiornati al 30 settembre 2018, si riferiscono al solo “comparto diretto” e non tengono conto né dell’indotto, né degli esercizi in cui gli apparecchi di gioco non rappresentano l’attività principale, che portano il totale stimabile a circa 7500. Considerando il rapporto tra forza lavoro e numero di abitanti, la regione è al primo posto in Italia, con 23,8 occupati su 100 mila abitanti (la media nazionale è del 14,5). A livello provinciale, Venezia figura al trentasettesimo posto come tasso di occupazione nel settore, 15,7 addetti su 100 mila abitanti. Molto più in alto si collocano Verona e Vicenza, rispettivamente seconda (40,1) e quarta (34,3) in campo nazionale. Un’indagine a largo raggio sul settore slot-Vlt in Italia, nella quale si fa chiarezza sulle dimensioni della filiera, sul peso della pressione fiscale e sugli effetti della stretta normativa operata sul comparto negli ultimi anni: queste, in sintesi, le finalità del “Percorso di studio sul settore dei giochi in Italia”, realizzato dalla Cgia di Mestre in collaborazione con l’associazione Astro. La ricerca, presentata oggi a Roma al Palazzo dell’Informazione della Adnkronos, individua, sulla base di informazioni fornite dagli archivi camerali e dalla banca dati del Ries, quasi 57 mila occupati, fra diretti, integrati e indotto. Si tratta di un settore che garantisce allo Stato ogni anno un gettito di oltre sei miliardi, che corrisponde alle risorse che verranno impiegate per reddito e pensione di cittadinanza nel 2019. Negli ultimi anni la politica ha agito sul settore aumentando le tasse ed emanando leggi locali particolarmente restrittive.

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