Senza fissa dimora aiutati dai volontari del Cisom

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Come oramai da alcuni anni, nei mesi più freddi dell’inverno l’opera di assistenza del volontari del Cisom del Gruppo di Padova e Rovigo va per le strade di Padova per portare conforto umano e materiale a chi vive ai margini.
Grazie ad un accordo con il Comune di Padova, con la Croce Rossa, e con altre associazioni di Volontariato attive in città, fino alla fine del mese di febbraio, ogni mercoledì dalle ore 20.30 alle ore 23.00 i volontari del Cisom gireranno nelle strade limitrofe alla Stazione per vigilare ed assistere quanti dormono negli androni dei palazzi, adagiati sui cartoni, riparati da logore coperte. La squadra è posizionata con presidio fisso in Piazzale Stazione sino alle ore 22.00 dopodiché inizia il giro. I volontari distribuiscono coperte, thè caldo, cioccolata, minestre calde, del cibo, ma soprattutto portano umana solidarietà e conforto, portano parole e strette di mano. Sempre in forza di questo accordo solidale, i volontari del Gruppo, ogni giovedì sera dalle 19.30 alle 21.30 faranno accoglienza ai nove ospiti senza tetto che vanno a dormire presso una casa messa a disposizione dalla Congregazione delle Suore Elisabettine di Ponte di Brenta (PD).
«E’ risaputo che una delle zone più ‘critiche’ della città è quella della Stazione – racconta Mauro Michelotto, Vice Capogruppo Cisom di Padova e Rovigo – ma in queste fredde sere invernali ci ha particolarmente colpito l’umanità che trascorre la notte tra i portici degli edifici ad uso commerciale direzionale di via Trieste, Gozzi e Tommaseo: adagiati sui cartoni dormono giovani e meno giovani che vivono senz’altro storie personali molto difficili, in condizioni igienico sanitarie davvero critiche: un vero e proprio “girone infernale”. Anche nel turno di mercoledì 15 gennaio scorso, in pochissimo tempo abbiamo terminato tutti i termos di the, cioccolata e minestra di verdure che avevamo portato con noi. Siamo riusciti a regalare a tutti questi nostri amici sfortunati e infreddoliti un po’ di dolcezza e di calore umano. E accanto a noi gli operatori della Croce Rossa che si prendono costantemente cura di queste persone».

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