PRESI I SEMINATORI DI MORTE A ROVIGO

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«È stata inferta una dura lezione a un’ organizzazione di seminatori di morte. Bravi, ma soprattutto grazie anche a nome delle tante famiglie toccate dal flagello della droga, alla Polizia di Rovigo, alle Squadre Mobili di mezzo Nord Italia che hanno collaborato, ai Reparti Prevenzione Crimine coinvolti, alle Unità cinofile e al Reparto Volo di Venezia. Il lungo elenco di pro­tago­nisti parla chiaramente di un’operazione in grande stile co­me ne vorremmo ogni giorno». Co­n queste parole, il Presidente della regione del veneto Luca Zaia commenta “con soddisfazione pari all’ammirazione”, la maxi op­erazione antidroga scattata all’­alba, che ha portato all’esecuzione di 22 arresti in flagranza di reato, al termine di un’indagine iniziata nel 2013 sulle tracce di un marocchino domiciliato in Po­lesine, sospettato di spacciare co­caina, e poi allargatasi a una vera e propria organizzazione profondamente ramificata. «Cento chili di hashish e due chili di cocaina – aggiunge il Governatore – avrebbero potuto provocare chissà quanti drammi soprattutto tra i nostri ragazzi e le loro famiglie, e chissà quanti altri chili di droga sarebbero stati messi sul mercato se la Polizia non avesse bloccato questi delinquenti». «Un gran bel colpo inferto alla criminalità – conclude Zaia – con professionalità, intelligenza, tenacia, da forze dell’ordine che chissà quanto di più potrebbero fare se fossero anche dotate dei necessari mezzi logistici, tecnologici e d’indagine dei quali purtroppo si continua a scontare una pesante carenza».

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