presa baby-gang albanese svaligiavano appartamenti

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Si trovavano al bar, bevevano uno spritz, poi si dividevano in gruppetti e andavano a svaligiare degli appartamenti. La baby gang italo-albanese, specializzata nel depredare appartamenti, era organizzatissima: c’era chi faceva il palo, chi si intrufolava nelle case per fare razzia, chi andava a seppellire il tesoro lungo l’argine del Bacchiglione in zona Bas­sanello e chi, infine, vendeva il bottino nei compro oro padovani o nei campi rom milanesi. Da novembre scorso a oggi sono stati accertati almeno 50 colpi, ma gli investigatori stanno indagando su altrettanti ulteriori casi, riconducibili sempre al gruppo di giovanissimi, dai 17 ai 26 anni che agivano anche più volte al giorno, tutti i giorni. la polizia, a conclusione di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Sergio Dini, ha eseguito nove ordinanze di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari (altre tre sono state disposte), firmate dal gip Cristina Cavaggion, nei confronti dei membri della banda. In carcere è finito anche un minorenne, su richiesta del sostituto procuratore del Tribunale dei Minori di Venezia Giulia Dal Pos, con ordinanza firmata dal gip, Valeria Zancan. Alla fase esecutiva delle misure cautelari hanno partecipato agenti della squadra Mobile, coadiuvati da colleghi della Digos e del commissariato Stanga, unitamente a colleghi del Reparti prevenzione crimine e della polizia scientifica. La qua­si totalità degli indagati proviene dalla cittadina albanese Laç e sono arrivati in Italia come min­ori non accompagnati quando avevano tra i 15 e i 16 anni.

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