piogge ai minimi storici allarme Coldiretti Vicenza

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​Le precipitazioni sono in calo di oltre il 90% nel Vicentino e, sulla base dei dati Isac-Cnr, la scorsa primavera, a livello nazionale, è risultata la terza più asciutta dal 1800, con precipitazioni in calo del 48%. Dati oggettivamente allarmanti, che in talune zone della Penisola hanno portato ad incendi devastanti, con danni al territorio ed alla fauna che lo popola. Un’evidente anomalia climatica, che per alcuni giorni è stata percepibile anche dalle alte temperature, con le massime che nel nostro territorio sono almeno 1,5 gradi superiori alla media, mentre il differenziale sale addirittura a 2,7 gradi per le minime, in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno. Al pericolo inquinamento, particolarmente sentito nel Vicentino, si aggiunge quello degli incendi, il più delle volte dolosi, che dalle scorse settimane, hanno colpito vaste aree in particolare del Centro e Sud Italia. “Se nelle città la mancanza di pioggia ha causato l’innalzamento dei livelli di inquinamento, nelle campagne – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – è la siccità a preoccupare, almeno in alcune zone. In tal senso dobbiamo riconoscere l’esigenza di giocare d’anticipo e puntare sui bacini di laminazione, opere fondamentali per far fronte ai cambiamenti climatici in atto, per garantire sempre l’irrigazione delle colture, anche perché dovremo abituarci a minori precipitazioni e nevicate, così come ad alluvioni e bombe d’acqua, che si alterneranno imprevedibilmente”. Con questo scenario appare anche fondamentale lavorare sul versante della riduzione dell’inquinamento.

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