Pinot grigio del Triveneto pilastro della produzione

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Per la filiera produttiva di Pinot grigio del Triveneto, il 2021 va in archivio con il segno più, registrando, nonostante le difficoltà e gli stravolgimenti che tutto il Settore ha dovuto affrontare, un’incoraggiante crescita del 6% sul precedente anno solare, per un totale imbottigliato di quasi 2,4 milioni di hl di Pinot grigio a Denominazione (fonte Organismi di Controllo) a significare un globale riconoscimento per il Sistema a Denominazione del Nordest.
A trainare il trend positivo del comparto di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino è la DOC delle Venezie, cui va riconosciuto – con un totale di 1.840.889 hl imbottigliati (seconda denominazione italiana per hl imbottigliati) – ben il 77,4% del Pinot grigio totale messo in bottiglia dall’Areale.
Con i suoi quasi 27 mila ha di vigneto di cui 14 mila rivendicati DOC delle Venezie, la più estesa Denominazione a livello nazionale – che chiude il 2021 con un +5,11% di imbottigliato (+89.517 hl), circa 12 milioni di bottiglie da 0,75 l in più rispetto al 2020 e con un totale di quasi 229 milioni di contrassegni distribuiti da Triveneta Certificazioni (15 milioni in più dell’anno precedente) – rappresenta oggi una garanzia di stabilità del Nordest, essendo chiamata a gestire oltre al proprio potenziale anche i quantitativi riclassificati da parte delle altre DO territoriali (parliamo di ulteriori 400.000 hl circa tra Pinot grigio e Bianco DOC delle Venezie). “Garantiamo un importante equilibrio di Sistema delle DO del Triveneto a produzione di Pinot grigio” dice il Presidente del Consorzio di Tutela Albino Armani e continua “La nostra DOC rappresenta per tutte le aziende e i produttori un valido sostegno in termini di valore, posizionamento internazionale e qualità, grazie alla garanzia di tracciabilità e certificazione. Ricopriamo in un certo senso un ruolo di ‘Denominazione cappello’ dell’intera filiera produttiva di Pinot grigio del Nordest e, grazie ad un dialogo sempre aperto tra tutti gli attori – e supportati del recente riconoscimento di tutela e rappresentanza erga omnes – ci impegniamo a lavorare congiuntamente per una politica ampia di programmazione della produzione, nell’interesse dei produttori che devono trarre il massimo riconoscimento sul mercato dalle DO cui scelgono di affidarsi”.