PFAS, PROTEZIONE FUORI DALLA ZONA ROSSA

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Le prestazioni gratuite del piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche devono essere estese anche ai cittadini che vivono nelle vicinanze della zona rossa, fra vicentino, veronese e padovano. Lo chiede il Movimento 5 Stelle tramite un emendamento al collegato alla legge di stabilità regionale per il 2018, che è oggetto di discussione in queste ore nell’aula del consiglio regionale del Veneto. “Come sottolineato anche nel Documento di Economia e Finanza Regionale 2018-2020 – ricorda Brusco – l’inquinamento dell’acqua rappresenta una delle maggiori preoccupazioni per i cittadini e la contaminazione da Pfas è una grande fonte di pericolo per centinaia di migliaia di veneti”. “Si tratta – continua Brusco – di un fenomeno molto preoccupante e gli screening di primo e secondo livello, attualmente previsti dalla Regione per rilevare le concentrazioni nel sangue di queste sostanze e prevenire l’insorgenza e la cronicizzazione delle eventuali malattie correlate, prendono in carico solo la parte della popolazione esposta residente nella cosiddetta zona rossa”. Quest’ultimo settore comprende l’area di massima esposizione sanitaria alle sostanze perfluoroalchiliche: “Ma sono moltissimi – avverte l’esponente del Movimento 5 Stelle – i cittadini residenti in alcuni Comuni limitrofi. Questi, allarmati, si sono autonomamente rivolti a strutture diagnostiche pubbliche e private per effettuare screening e controlli”. I costi di queste prestazioni sanitarie, che possono essere ingenti, sono stati interamente a carico della popolazione che vive nella zona arancio e nelle altre aree del padovano, del vicentino e della provincia di Verona interessate dal problema. “L’assessore alla sanità nei mesi scorsi ha dichiarato di voler valutare l’ipotesi di un allargamento dei controlli sistematici ai cittadini residenti nella zona arancio e anche alle altre aree confinanti – ricorda Brusco – e il nostro emendamento va proprio in quella direzione, per estendere le prestazioni gratuite previste dal piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche anche ai cittadini residenti nella zona arancio al fine di tutelare con sempre maggior efficacia la salute pubblica”.

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