Per 400mila pensionati veneti è tempo di quattordicesima

0
367

I paletti sono così tanti che è difficile sapere esattamente quanti la percepiranno e con che importo, ma una cosa è certa: il 25 giugno è arrivata la quattordicesima per i pensionati con conto o libretto postale o che la ritirano in posta (un anticipo dovuto alle norme anti Covid), mentre il 1° luglio sarà accreditata a quanti sono titolari di conto bancario. Parliamo di circa 400mila veneti con una pensione fino a 1.030 euro lordi al mese, cioè due volte il trattamento minimo. Rappresentano poco più del 30% dei pensionati veneti, ma non si tratta di “tutti” i pensionati con assegno basso. «Ricevere la quattordicesima è una boccata d’ossigeno», commenta Vanna Giantin, segretaria generale Fnp Veneto, «ma noi continueremo a chiedere in tutte le sedi opportune che la platea dei beneficiari sia allargata almeno a chi percepisce una pensione fino a 3 volte il trattamento minimo, 1.500 euro lordi al mese. Prima della pandemia era stato avviato un confronto col precedente Governo, ripreso con l’attuale: è necessario che la riforma previdenziale tuteli maggiormente i pensionati con reddito basso, che sono la maggioranza».
Il calcolo della quattordicesima non è semplice. Come detto, essa è erogata ai pensionati con un reddito fino 2 volte il trattamento minimo. Il TM per il 2021 è 515,58 euro, quindi 2TM corrisponde a un reddito mensile di 1.031,16 euro, annuo di 13.391,68 euro. Bisogna avere 64 anni o compierli entro l’anno (chi li compie dopo il 1° luglio la vedrà erogata a dicembre). Viene poi considerato il reddito delle sole pensioni da lavoro, le cosiddette IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti): per questo non tutti i pensionati con reddito basso la percepiscono. L’importo erogato, infine, dipende anche dagli anni di contribuzione e da se si è stati lavoratori dipendenti o autonomi: si va comunque da un minimo di 336 euro a un massimo di 655. La necessità di un allargamento della platea è evidente se si guarda il reddito medio dei beneficiari, e considerando che alcuni tipi di pensioni indennitarie e assistenziali fanno cumulo con le IVS. Il 93% dei beneficiari veneti ha esclusivamente una pensione da lavoro, che va dai 9.754 euro l’anno a Belluno ai 10.470 a Rovigo. Ben al di sotto del limite dei 13.391,68 annui