Emergenza casa, servono risorse adeguate

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«Diciamo no all’innesco di polemiche sterili e solo ideologiche, invitiamo piuttosto a cogliere l’occasione per un dibattito serio, per provare almeno ad avvicinarci alla soluzione delle criticità dell’edilizia popolare e affrontare l’emergenza casa, finalmente, con sguardo ampio e lungo come il problema chiede».
Così Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto, a commento della discussione sull’assegnazione delle case popolari, generata dalla recente sentenza della Corte costituzionale in merito alla legge regionale, nonché dalla proposta del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia di recepire quanto stabilito dalla Consulta inserendo una premialità per chi risiede da più tempo in Veneto: «Un problema dalle mille facce, quello della casa – prosegue Refosco –, che resta particolarmente complesso e tende a riemergere, ahimè, solo a spot. Servono invece politiche globali e relative risorse, come diciamo da lungo tempo, per realizzare una vera strategia di investimento sull’abitare sociale e sostenibile. Perché l’emergenza abitativa, che i numeri sempre ci rivelano nella sua chiara dimensione, sembra scomparsa dalle agende politiche, a livello locale come a livello nazionale».
È risaputo, infatti, come in questi ultimi anni la domanda di edilizia popolare sia aumentata enormemente in tutto il Veneto da parte di un numero sempre maggiore di persone e famiglie in fragilità, anche a causa delle crisi più recenti. E dall’altra parte, è ben noto come il problema della casa tocchi anche numerosi studenti universitari, anziani, giovani coppie, famiglie comunque in situazioni più fragili di un tempo, persone in cerca di lavoro sul nostro territorio o in arrivo qui per lavoro.
«La verità è che oggi l’edilizia residenziale pubblica non è sufficiente a dare risposte a tutti, neanche a chi è in graduatoria da anni – dice Pietro Scomparin, segretario generale di Sicet Cisl Veneto (Sindacato Inquilini, casa e territorio) –. Le domande di edilizia popolare crescono e Ater e Comuni non hanno risorse sufficienti neanche per ristrutturare e mettere a norma gli appartamenti esistenti, che per questo motivo rimangono sfitti.
«Ora stiamo valutando la bozza del Piano strategico delle politiche della casa in Veneto per il 2024-2029, frutto del lavoro di quel tavolo di cui facciamo parte, per esprimere le nostre osservazioni. Come sempre tutto dipenderà dalle risorse che si intendono investire (oltre a quelle in arrivo dal Pnrr), di cui non figura nel documento alcuna indicazione. Avremo occasione poi di intervenire ulteriormente come parti sociali anche nelle audizioni in Consiglio regionale, nel momento in cui il piano verrà discusso. Senz’altro presidieremo lo svolgimento del dibattito per verificare che le nostre richieste e proposte siano accolte. Stiamo a vedere…».