MINACCIA IL CAPO DOPO IL LICENZIAMENTO E LO RINCORRE IN MOTO

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Era accusato di violenza privata, minacce e ingiurie nei confronti del suo ex capo. E a processo, in rito abbreviato, il giudice Cristina Cittolin lo ha condannato a 30 giorni di reclusione (ridotti a 20, pena sospesa) e al pagamento di 2.500 euro di risarcimento alla parte offesa. Secondo l’accusa Davide Guidolin, classe 1967, il 7 luglio 2014 avrebbe incontrato Toni Barp, amministratore delegato dell’azienda Diab dove lo stesso Guidolin lavorò fino al 2012. Il manager, mentre faceva jogging alle 6.30 in via Mameli, sarebbe stato avvicinato da un motociclista che egli ha riconosciuto essere Guidolin. Quest’ultimo lo avrebbe rincorso e gli avrebbe gridato una serie di frasi tipo “scappa coniglio, ora facciamo i conti”. Impaurito, Barp avrebbe fermato un altro motociclista di passaggio chiedendogli di rimanere con lui fino a che Guidolin se ne fosse andato. Un atteggiamento che secondo l’accusa dello studio Sandro De Vecchi l’uomo avrebbe già tenuto in passato tant’è che Barp ebbe modo di sporgere precedentemente un’altra querela del tutto simile.

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