L’ULTIMA ACCUSA DELLA VITTIMA “DON ANDREA HA UN FIGLIO”

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Un figlio. Quello che don Andrea aveva già, quello che don Andrea voleva ancora dalla sua amante prediletta. È l’ennesima rivelazione, il colpo di scena che non t’aspetti, quello che arriva leggendo le pagine della denuncia con cui, il 6 dicembre scorso, una parrocchiana di 49 anni, madre e divorziata, ha vuotato il sacco davanti ai carabinieri della stazione di Padova principale. Il suo racconto, fatto di sesso al limite, botte e pressioni psicologiche, si è trasformato nell’inchiesta che il 21 dicembre ha portato i carabinieri e il pm Roberto Piccione nella canonica di San Lazzaro, parrocchia periferica di Padova, dove don Andrea Contin – indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione – era parroco da dieci anni. Da quando era arrivato a sostituire don Paolo Spoladore, sacerdote spretato dal Vaticano per un figlio che il tribunale gli aveva fatto riconoscere a forza. Adesso però l’eco di quelle vicende sembra essere tornato sotto il campanile di San Lazzaro.  Intanto lo scandalo si estende dal capoluogo ai Colli Euganei, cioè alla zona da cui proviene l’altro prete che venerdì scorso ha ammesso di avere partecipato alle orge di don Andrea.

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