Lavoro, il Veneto non sente le tensioni

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Nel mese di agosto il saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e di apprendistato è, come di consueto per il periodo, negativo per -1.300 posizioni lavorative, ma migliore rispetto alle -1.600 del 2021 e alle -5.200 del 2019. Il bilancio occupazionale negativo è determinato prevalentemente dai contratti in apprendistato (-1.200) e da quelli a tempo determinato (-1.300), a fronte però di un consistente aumento delle trasformazioni (5.800, +41% sul 2021 e +11% sul 2019), che contribuiscono al saldo positivo del tempo indeterminato (+1.200). Prosegue quindi il processo di stabilizzazione dei posti di lavoro già osservato nei mesi precedenti. Il saldo dell’intero periodo gennaio-agosto 2022 è stato pari a +76.900 unità, un valore in linea con quelli fatti registrare negli analoghi periodi del 2021 e del 2019.
Positivo l’andamento delle assunzioni: nell’ultimo mese sono state oltre 36.500, nettamente superiori a quelle degli anni precedenti, mentre da inizio anno la crescita sul 2021 è pari al +23%. Le cessazioni, complessivamente 37.800 ad agosto, non hanno invece raggiunto i volumi del 2019. Va ridimensionandosi il fenomeno delle dimissioni da tempo indeterminato, che nel mese di agosto hanno interessato 7.900 lavoratori, un numero in crescita del +18% rispetto al 2019 ma lontano dal picco di +41% raggiunto in aprile.
Se l’estate del 2021 ha segnato l’uscita dalla crisi pandemica con una ricostituzione del bacino occupazionale in termini quantitativi, soprattutto attraverso contratti a termine (tenuto conto dell’ancora elevata incertezza che caratterizzava la fase congiunturale), nel 2022 i volumi occupazionali sono tornati ai livelli del 2019 e si è assistito a uno spostamento da forme di lavoro più incerte verso contratti con maggiori prospettive e garanzie. La differenza sta nei picchi della domanda di lavoro, che quest’anno si sono concentrati nei mesi di aprile e maggio in vista di una stagione estiva partita in anticipo.
Il saldo è positivo in tutte le province e particolarmente significativo a Venezia (+38.800 posizioni lavorative) e Verona (+22.600). Nettamente inferiori, ma comunque positivi, i bilanci occupazionali nelle altre province, con Padova che registra +4.200 posti di lavoro dipendente, Rovigo +4.000, Vicenza +3.300, Treviso +2.600 e Belluno +1.200. Il volume delle assunzioni rispetto al 2021 è in netto incremento ovunque, con un picco del +41% a Venezia e un minimo del +3% a Rovigo. Nel solo mese di agosto, saldo negativo in tutti i territori tranne Rovigo, con assunzioni in crescita a Treviso, Verona e Vicenza.
Tra i disoccupati prevalgono le donne (60%), gli italiani (75%), gli adulti (50%). I nuovi ingressi in disoccupazione nel corso del 2022 sono stati 84.200, in crescita del +7% rispetto al 2021 a conferma di un mercato del lavoro tornato ad essere particolarmente vivace.