L’Alto Adriatico cresce oltre l’estate

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E’ in svolgimento la Fiera dell’Alto Adriatico, in programma a Caorle fino al 31 gennaio, tradizionale appuntamento anche per analizzare i trend del turismo balneare. In questa prospettiva, uno spunto di riflessione viene proposto dalla Fondazione Think Tank Nord Est, che ha analizzato il movimento turistico delle spiagge dell’Alto Adriatico negli ultimi 25 anni, individuando segnali positivi per la crescita oltre l’estate.
Infatti – lungo il litorale di Cavallino, Jesolo, Bibione, Caorle ed Eraclea – il numero dei pernottamenti in bassa stagione, cioè nei periodi gennaio-aprile e ottobre-dicembre, ha raggiunto il valore massimo proprio nell’anno da poco concluso. Nel 2023, le presenze da maggio a settembre sono state complessivamente 21,4 milioni, in aumento dell’1,2% rispetto all’anno scorso e leggermente superiori anche al 2019. Nei restanti sette mesi dell’anno, secondo le stime della Fondazione, si sono superati gli 1,2 milioni di pernottamenti, +26% sul 2022 e +11% sul 2019. Per la prima volta in assoluto, la quota percentuale del movimento turistico “fuori stagione” ha superato il 5% del totale. Sia chiaro: la stagionalità rimane ancora molto marcata, ma il trend di crescita di primavera e autunno è un segnale importante per programmare l’attrattività del litorale per almeno 8 mesi, da marzo ad ottobre.
Dall’analisi della Fondazione, infatti, si evince che, rispetto alla media del periodo 1999-2019, soprattutto i mesi di aprile e ottobre hanno evidenziato ottime performance nel 2023: aprile ha registrato un +56% di presenze, ottobre addirittura +118%. Positivi anche i risultati di settembre (+28%), maggio (+18%) e giugno (+9%), mentre il bimestre estivo per eccellenza (luglio e agosto) ha evidenziato un leggero calo (rispettivamente -2% e -5%).
Un’analisi di più breve periodo, che parte dal 2009, mostra come il trend crescente nei mesi di aprile e ottobre sia determinato soprattutto dai turisti stranieri. Rispetto al decennio 2009-2019, nel 2023, in aprile, le presenze degli stranieri sono aumentate del 51% e quelle degli italiani del 33%; in ottobre si registra un +110% degli stranieri e un +80% degli italiani.
“L’allungamento stagionale non è un tema nuovo per l’Alto Adriatico – commenta Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est e del Distretto Turistico Venezia Orientale – ma oggi le condizioni meteo più favorevoli e le mutate abitudini dei vacanzieri stanno creando maggiori opportunità per crescere oltre l’estate. Per migliorare la redditività delle aziende, rendere più sostenibili gli investimenti e offrire contratti di lavoro più competitivi, le strutture ricettive dovrebbero rimanere aperte almeno 8 mesi. In questa prospettiva, oltre ad ampliare il palinsesto degli eventi, andrebbero sviluppati i collegamenti via mare con Venezia, Trieste e gli aeroporti – conclude Ferrarelli – per essere più attrattivi anche per nuovi profili di turisti e non solo nel periodo estivo”.