In Veneto partita la rivoluzione digitale

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MANUELA LANZARIN POLITICO

“Siamo di fronte a un progetto che fa parte di una grande azione complessiva in atto nella Regione Veneto per l’informatizzazione, la digitalizzazione e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, con un investimento complessivo attorno ai 100 milioni di euro reperiti nell’ambito della Misura 6 del PNRR. Il lavoro è già partito e si estenderà a tutte le Aziende sanitarie venete per concludersi nel 2025, entro i tempi previsti dal PNRR”.
Lo ha detto l’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, intervenuta a Bassano alla presentazione del Progetto “RIS-PACS” per la telemedicina, già partito all’Ulss 7 Pedemontana, che verrà progressivamente diffuso in tutte le altre Aziende.
Costato 27 milioni 690 mila euro, il “RIS-PACS” è strutturato e dimensionato per le diverse strutture ospedaliere venete e rappresenta un elemento strategico per il raggiungimento degli obbiettivi di potenziamento della digitalizzazione previsti dal PNRR, per incrementare il patrimonio informativo regionale di ambito sanitario e per implementare i nuovi scenari di integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali.
Nel lavoro sul RIS PACS, di cui è capofila l’Ulss 7, sono attive le Ulss 1,2,3,4,6,8,9, lo IOV e le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona.
Il Progetto Anatomia Patologica coinvolge le Ulss 3 e 8 e le due Aziende Ospedaliere.
Il Progetto Laboratorio di Analisi coinvolge tutte le Ulss e le Aziende Ospedaliere di padova e Verona.
Il Progetto sulla Procreazione Medicalmente Assistita riguarda le Ulss 1,2,3,4,5,6,7 e le due Aziende Ospedaliere.
Il Progetto sul Sistema Trasfusionale vede protagoniste le Ulss 1,2,3,4,5,6,7,8 e le due Aziende Ospedaliere.
Sulla Logistica lavorano le Ulss 2,3,5,7,9 e le due Aziende Ospedaliere.
Per il SUEM 118 sono coinvolte ad oggi le Centrali Operative di Treviso, Padova e Rovigo.
Gli obiettivi principali del progetto sono i seguenti: Implementare gradualmente una nuova architettura dei sistemi informativi regionali che superino l’attuale eccessivo frazionamento dei sistemi di livello locale e favoriscano l’interoperabilità e la valorizzazione dei dati in tutta la Regione; Favorire l’ottimizzazione dei processi ospedalieri e abilitare una maggiore integrazione dei percorsi di cura e assistenza tra l’ambito ospedaliero e quello territoriale; abilitare lo scambio strutturato di dati tra le diverse organizzazioni in diversi contesti; abilitare e promuovere l’analisi strutturata dei dati raccolti durante i percorsi di cura dei pazienti ospedalieri con utilizzo delle informazioni a livello locale e regionale; condividere i dati di interesse regionale e nazionale in modo nativo e semplificato; Integrare i percorsi clinico-sanitari dedicati ai pazienti eleggibili per i servizi di telemedicina, sia nella gestione dell’urgenza che delle cronicità; unificare e gestire immagini e contenuti clinici.
I punti di forza di RIS-PACS sono molteplici: tra questi unificare e gestire immagini e contenuti clinici da più specialità di imaging e in diverse strutture, creare un unico Record del paziente per supportare decisioni cliniche consentendo una diagnosi più precisa, supportare l’acquisizione, la classificazione e l’archiviazione di immagini utilizzando dispositivi mobili al posto letto e in altri luoghi di cura del paziente, garantire l’accesso sempre e ovunque per fornire i risultati dei pazienti in modo efficiente.
“Ma i settori sui quali si sta lavorando – fa notare Lanzarin – sono molteplici e riguardano praticamente tutti i gangli vitali dell’attività sanitaria; il Ris-PACS per la Telemedicina; l’Anatomia Patologica; la Procreazione Medicalmente Assistita; il Laboratorio d’Analisi; i Servizi Trasfusionali; il Suem 118; la Logistica.”