IN CURA PER LE FOLLIE DEL SUO STALKER

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Dover ricorrere alle cure di uno specialista e entrare in terapia, temere per la propria famiglia e veder minacciato il proprio lavoro. È l’incubo che ha vissuto la barista del Buffet della stazione, raccontato in aula in Tribunale a Belluno. Un inferno terminato con l’arresto per l’accusa di stalking di un giovane 36enne , ancora in carcere a Baldenich. il giudizio immediato che lo vede alla sbarra, assistito dal legale Jenny Fioraso. La vicenda è quella relativa ai recenti fatti che portarono all’arresto del giovane, che avrebbe perseguitato i lavoratori del bar e i viaggiatori. Secondo quanto ricostruito dalla Procura li avrebbe molestati, pressoché quotidianamente, urlando frasi sconnesse, «dando in escandescenze, spesso a torso nudo e con la bava alla bocca, gesticolando, mostrando i pugni, bestemmiando ed imprecando».  sono stati sentiti tutti i testi dell’accusa, che hanno risposto alle domande del pm Sandra Rossi. Il comandante della stazione di Feltre, maresciallo Stefano Vagnozzi, ha raccontato degli «innumerevoli interventi». «È noto all’ufficio da almeno 20 anni- ha spiegato il comandante – era senza fissa dimora e aveva eletto domicilio presso la stazione ferroviaria». «Alla fine – ha spiegato la barista – ci siamo informati per un servizio di vigilanza come quello che ha la coop, dove hanno problemi dentro per furti e fuori per accattoni violenti. Ma poi c’è stato l’arresto e tutto è tornato alla normalità». Si torna in aula il 16 maggio.

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