Il Veneto ha pagato 5,8 miliardi di tasse

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PAOLO ZABEO CGIA MESTRE

Nel mese che ci siamo appena lasciati alle spalle, il fisco ha cominciato seriamente a presentare il “conto” anche ai veneti. Tra le ritenute Irpef dei dipendenti, l’Iva, l’Ires, l’Imu, l’Irap, l’Irpef dei lavoratori autonomi, le addizionali, l’Ufficio studi della CGIA stima in 5,8 miliardi di euro l’ammontare complessivo delle tasse che, entro venerdì 30 giugno, sono state versate dai contribuenti della nostra regione nelle casse dello Stato. Va comunque ricordato che giugno, assieme a novembre, è da sempre il mese dove si concentra il maggior numero di scadenze fiscali. C’è comunque dell’altro da segnalare. Non solo paghiamo molto – e questo lo possono affermare tutti coloro che sono “conosciuti” dall’Amministrazione finanziaria – ma, come ha ricordato recentemente anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, pure pagare le tasse è estremamente difficile. La complessità e la farraginosità del nostro sistema tributario, purtroppo, stanno creando delle grandi difficoltà interpretative persino gli addetti ai lavori, come i commercialisti, gli esperti fiscali delle associazioni di categoria o dei Caf. Figuriamoci gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccola dimensione che subiscono 80 scadenze tributarie e contributive all’anno. “Travolti” da questo dedalo fiscale, con il rallentamento dell’economia è diminuita la liquidità disponibile per onorare questi impegni, anche alla luce del fatto che i committenti hanno allungato i tempi di pagamento e le banche sono tornate a erogare il credito con il contagocce. Se le tasse sono troppe, anche l’evasione, purtroppo, continua a rimanere molto elevata, anche se sussistono forti differenze tra le varie aree geografiche del Paese. Nel 2020, ultimo dato disponibile, il peso dell’economia non osservata sul valore aggiunto nazionale (Pil) era all’ 11,6 per cento, pari a 174,6 miliardi di euro. Il sommerso economico, comunque, presentava una diversa incidenza sulla ricchezza prodotta: il 9,2 per cento a Nordovest, il 9,8 per cento a Nordest, il 12 per cento al Centro e il 16,8 per cento nel Mezzogiorno. In altre parole è come se, a livello nazionale, a fronte di ogni 100 euro di gettito incassato ne fossero stati evasi 13,2. Nel Nordovest, l’Ufficio studi della CGIA ha stimato che l’ammontare totale del gettito evaso ammontasse a 23,4 miliardi di euro; pertanto, ogni 100 euro incassati se ne sono persi 10,3, nel Nordest 11,1 (17,6 miliardi di gettito eroso dagli evasori), al Centro 13,6 (19,8 miliardi di gettito perso) e nel Mezzogiorno 19 (29,1 miliardi di gettito perso).