Il “terremoto” della cava finisce in tribunale

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Il “terremoto quotidiano” provocato da una cava sulla sottostante contrada Tommasoni, tra i Comuni di Cornedo Vicentino e Valdagno, finisce a carte bollate. Un gruppo di residenti, per far valere i propri diritti, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., per il tramite dell’avvocato Franco Portento del foro di Padova, presentando al Tribunale di Vicenza un ricorso per ottenere una consulenza tecnica preventiva che stabilisca il livello di tollerabilità o meno delle attività e delle immissioni provenienti dal sito estrattivo, tentando di raggiungere una mediazione con la proprietà. L’esistenza del tranquillo quartiere è sconvolta da anni dalle lavorazioni di questa cava di marmo che incombe sugli abitanti e che si sta “mangiando” il monte Spagnago alle cui pendici sorge l’abitato, con ripetuti allarmi lanciati dai residenti anche per il rischio frane. Il risultato è un terremoto continuo, con onde d’urto, boati e rumori che terrorizzano gli abitanti e soprattutto con vibrazioni e autentici movimenti tellurici che causano ingenti danni alle case, dove si sono aperte ampie crepe, sia all’esterno che all’interno. Di qui la decisione, in collaborazione con l’avvocato Portento, di rompere gli indugi e di interessare l’autorità giudiziaria.

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