Il centro di Venezia è deserto “Affitti turistici senza colpa”

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Le strade deserte post-lockdown nel centro storico di Venezia non sono un effetto della diffusione degli affitti turistici: “Scaricare su di noi la responsabilità della situazione cittadina e credere di riattrarre residenti semplicemente facendo chiudere le nostre imprese è folle al punto da diventare ridicolo”, accusa Marco Malafante, referente per il Veneto di Property Managers Italia, associazione di categoria del turismo residenziale. “Il centro storico di Venezia – spiega Malafante – come ogni centro storico italiano ed europeo ha prezzi premium rispetto a qualsiasi periferia: e non c’è richiesta di residenzialità qualificata per un centro storico, manca un middle management o quadri in grado di vivere a Venezia. Tanto più che la città ha già perso le sue imprese fuori dall’ambito del turismo. L’offerta residenziale, che è nel centro storico a prezzo di mercato, non incontra la domanda che è di reddito basso o senza garanzie, dunque c’è una disparità di fascia di prezzo importante. Ne consegue che a Venezia il turismo residenziale copre semplicemente uno spazio vuoto, non occupato da una residenzialità che manca”. Dunque, sostiene il referente di Pmi, “sono le pesanti carenze di 30 anni di ‘non politica del lavoro’ a Venezia che hanno portato a questa situazione: i property managers non sono la causa, ma l’effetto di una desertificazione imprenditoriale e manageriale causata da una totale mancanza di progettualità”. E se si vorrà colpire l’industria del turismo residenziale, paventa Malafante, “l’unico risultato sarà mettere sul mercato 6000 appartamenti con il conseguente crollo verticale del valore delle case, già in ribasso dopo il Covid”.