“Contro il trasferimento. Grave penalizzazione”

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“Da lunedì prossimo Schio rimarrà senza quei servizi che da 30 anni venivano offerti attraverso il Centro di salute mentale. Nonostante le rassicurazioni iniziali, osservando lo sviluppo dell’organizzazione dei servizi socio sanitari nell’area pedemontana e quanto definito nel piano aziendale del 2017, temiamo fortemente che il trasferimento a Thiene, motivato dalla mancanza di personale specializzato, rischi di non essere temporaneo per l’estate, bensì definitivo. Tutto questo con grave danno per l’utenza”. La presa di posizione è della Consigliera regionale Cristina Guarda (AMP) che assieme ai colleghi Stefano Fracasso (Partito Demo­cratico) e Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) ha presentato un’interrogazione sulla vicenda. “Parliamo di una struttura che fornisce servizi LEA e visita 1.500 persone all’anno, con problemi psichiatrici anche molto gravi. Una realtà che rappresenta dunque un supporto indispensabile nel territorio per molti pazienti in gravi difficoltà sia di salute che, spesso, economiche. È da molto tempo – ricordano i Consiglieri – che il Csm di Schio, ma anche quello di Thiene, sono in sofferenza per l’esiguità del personale: un accorpamento territoriale del servizio è destinato dunque a non risolvere il problema bensì rischia di ingigantirlo. Non solo: questa scelta contrasta in pieno con gli orientamenti di fissati nell’aprile scorso con l’approvazione delle linee guida dei piani di zona dei servizi sociali e sociosanitari, che puntano su reti di aiuto capillari”. Ed evidenziando che “gli stessi psichiatri veneti hanno recentemente denunciato un processo di centralizzazione e di snellimento di organico che, negli ultimi 5 anni, ha visto un taglio di 16 primari e 300 operatori”, i firmatari dell’interrogazione pongono una serie di domande alla Giunta regionale.

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