Contenimento del suolo: necessità di tutti

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“Le imprese edili di Ance e in particolare quelle guidate dai giovani sono pienamente convinte che il contenimento del suolo non sia solo una legge regionale, ma una necessità di tutti i cittadini. Si tratta di una priorità per rispettare e tutelare il territorio garantendo la sostenibilità. È fondamentale per vincere questa sfida, però, che si creino le condizioni perché ristrutturare diventi un’opportunità sotto molteplici di vista. Oggi ci sono troppi freni, barriere, lacci e lacciuoli che rendono questa possibilità complicata e complessa, tenuto in considerazione che ad oggi costa di più comperare una vecchia casa e ristrutturarla rispetto ad acquistare una nuova bifamiliare in periferia. Deve essere fortemente incentivato il privato a ristrutturare e restaurare”. Così il presidente di Ance Giovani del Veneto, Giovanni Prearo, interviene sul tema del consumo del suolo. “Innanzitutto la partita degli incentivi, che è il primo strumento da attivare in tempi brevi. Infatti servono incentivi finanziari immediati e non spalmati su 10 anni, che sono un tempo lunghissimo, oppure fiscali (aliquota IVA al 4% e non al 10%) e serve una burocrazia più snella e incentivante. “ Oggi gli incentivi esistenti sisma bonus e piano casa non sono applicabili ovunque o quantomeno in maniera profittevole e appetibile oppure prevedono bonus volumetrici che possono risultare poco interessanti. È necessario un cambio di visione e mentalità da parte degli amministratori pubblici: la ristrutturazione non è solo contenimento del suo­lo, ma comprende una molteplicità di aspetti. Con lo stanziamento di risorse per gli incentivi a chi de­molisce, ricostruisce , recupera o ristruttura viene prodotta un’esternalità positiva dal punto di vista ambientale, so­ciale e di tutela del territorio, dato proprio dal “non-consumo”. È un effetto volano che comprende una molteplicità di aspetti”. “Per questo occorrono politiche di ampio respiro, ma disegnate sulle reali esigenze del mercato, ad esempio in questa logica può rientrare la concessione di incentivi alle piccole attività commerciali presenti nei centri storici dei paesi e delle città affinchè i commercianti migliorino lo spazio commerciale interno ed esterno con il duplice effetto di ridare valore al paese e far ripartire la propria attività sempre più minacciata dalle grandi strutture commerciali che, loro sì, producono grande consumo di suolo. Si tratta di un esempio micro, ma che può generare effetti macro rianimando i centri storici che oggi soffrono per la mancata manutenzione”. Da anni si discute delle decine di capannoni vuoti ed abbandonati a causa della crisi e delle speculazioni, situati in molte zone artigianali di piccoli paesi: anche qui, bisogna incentivare gli investitori a rigenerare queste aree con zero costi per i permessi e zero tasse per i primi dieci anni di attività. Si ottengono 3 vantaggi: l’investitore spende meno denaro per la sua attività, si riqualifica e rigenera un’area abbandonata, non si consuma ulteriore suolo a discapito della nostra salute e dell’ambiente.

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