Con la ricerca biomedicale cresce l’economia regionale

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“Il pieno dispiegamento delle conoscenze scientifiche apporta concreti benefici non solo alla salute dei cittadini ma anche al tessuto socio-economico del Paese e la BCI di Este, autentica eccellenza veneta, ne è la riprova”.
Ad affermarlo è l’assessore al Lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, in visita alla Biocompatibility Innovation, impresa che opera nel settore della ricerca nel comparto biomedicale a Este, in provincia di Padova, fondata da Ugo Stefanelli, medico, e da Alessandro Gandaglia e Filippo Naso, biologi.
I due scienziati, Gandaglia e Naso, con importanti esperienze in Italia e all’estero in qualità di ricercatori universitari, hanno scoperto una ricetta che permette alle valvole cardiache di origine animale di raddoppiare la propria durata evitando ai pazienti un secondo intervento per la sostituzione della valvola. Con il raddoppio della loro durata, infatti, ci sono benefici in termini di salute ma soprattutto dal punto di vista sanitario e socio-economico, come evidenziato da Donazzan.
Il metodo FACTA studiato da BCI, e coperto da 5 brevetti internazionali, è ora di grande interesse per importati aziende americane e cinesi che producono valvole cardiache e dispositivi medici biologici impiantabili. Contestualmente, BCI sta portando avanti delle ricerche sulle plastiche usate in ambito chirurgico e ospedaliero per renderle sicure dal punto di vista delle infezioni. “L’auspicio – aggiunge Donazzan – è che molte altre aziende venete, sulla lunghezza d’onda di BCI, si elevino a modello di sviluppo, moltiplicando le opportunità anche per i nostri giovani che vogliono rimanere in Italia per esprimere al meglio le proprie potenzialità. Sicuramente snellire la burocrazia, anche quella legata alle certificazioni stabilite a livello europeo, gioverebbe al raggiungimento di questi obbiettivi”