Castellucci, dalla galera a 13 milioni

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Giovanni Castellucci, dominus di Atlantia, fedelissimo della famiglia Benetton, con decine di morti sulla coscienza per il ponte Morandi, ma forse senza saperlo chissà quanti ce ne sono per incidenti stradali, lascia dopo 18 anni la guida di una delle cassaforti della famiglia di Ponzano Veneto, in provincia di Treviso. Il cda della capogruppo di Autostrade per l’Italia ha accettato (poveri noi) il suo passo indietro. In un Paese civile, in uno Stato di diritto, Giovanni Castellucci sarebbe dietro le sbarre da tempo. Se ne va invece con una liquidazione di 13 milioni di euro e un paracadute legale largo come il diametro dell’Arena di Verona. Neppure le intercettazioni taroccate e i falsi, ormai chiari a tutti, sulla manutenzione delle autostrade in concessione, sono riuscite a scalfire l’intoccabilità di quest’uomo. Luciano Benetton si è detto sotto choc (figuriamoci). Hanno dato il ben servito a Castellucci, che si godrà i suoi milioni guadagnati, sommati a quelli della liquidazione, quando invece meriterebbe gli venissero chiesti i danni e un po’ di anni di galera. La conferma che in l’Italia, la giustizia, molto spesso, non è uguale per tutti.

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