Cassa integrazione per gli alberghi

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massimiliano schiavon

“Siamo molto contenti di apprendere che il Governo abbia deciso di estendere il Superbonus 110% anche alle seconde case e alle villette, perché immagino che questo significhi, quindi, che siano stati trovati i fondi anche per l’emergenza CIG del settore alberghiero”. Commenta così ironicamente il presidente di Federlaberghi Veneto Massimo Schiavon la situazione che vede il settore dell’ospitalità in prossimità di una nuova emergenza legata alla pandemia.
“Noi siamo preoccupati, molto e con ragione, perché una buona parte dei nostri colleghi chiuderanno o non riapriranno affatto. Se il Governo non allungherà la cassa integrazione in scadenza oggi al 31 dicembre, fino al 31 marzo 2022, inserendo quindi ulteriori 13 settimane di trattamento e tenendo inalterata l’anzianità prevista dal vecchio provvedimento, questa sarà l’ultima goccia che ci metterà in seria difficoltà.
“Non c’è mercato, in particolare quello estero, registriamo spese troppo alte, i soli costi delle bollette energetiche, per esempio, impegnano una parte importante del fatturato e se, inoltre, non verrà allungata la CIG, nel giro di pochi settimane ci troveremo in seria difficoltà. Ci sono oltre 30 mila addetti su un totale di 60 mila che rischiano di non vedere rinnovata la loro cassa integrazione. Ovviamente senza contare che siamo uno dei pochi settori che non ha beneficiato di alcun sostegno legato al fermo delle attività imprenditoriali perché non siamo mai stati oggetto di un provvedimento di chiusura attività obbligatoria, pur in assenza totale di mercato. Oggi non è una buona Vigilia di Natale per chi non ha una seconda casa da sistemare, ma deve capire se continuare o meno la propria attività” conclude con amara ironia Schiavon.