CACCIA AI FANTASMI DI POVEGLIA

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Presenze che manipolano le menti o attraversano i corpi raggelandoli. Per gli appassionati di fantasmi sembra che Poveglia sia una tappa obbligatoria. Dopo i cinque ragazzi del Colorado, sbarcati lo scorso luglio di notte nell’isola alla caccia di ectoplasmi per poi finire, posseduti dalla loro stessa paura, a chiamare i pompieri per riportarli a terra, sabato sarà la volta dell’associazione Epas. . Si tratta di appassionati italiani che, nel tempo libero e muniti degli strumenti che la tecnologia fornisce, s’inoltrano in luoghi dove si dice ci siano gli spiriti. Lo scopo è immortalarli con uno scatto, provarne la presenza e testimoniare che non esiste soltanto questo mondo. «Quello che ci differenzia» spiega il presidente italiano Massimiliano Maresca «è che siamo un’associazione riconosciuta che si occupa della ricerca di fenomeni paranormali e della rivalutazione storico culturale dei luoghi e per questo ogni volta creiamo un documentario del posto che scegliamo. Abbiamo una rete internazionale che va dall’Australia all’Argentina, passando per quasi tutti gli Stati europei e in Italia siamo suddivisi per province. Il nostro approccio è razionale e infatti usiamo solo gli strumenti tecnologici, senza medium o sensitivi». «Nella ricerca paranormale» prosegue Maresca «si va a tentativi e, siccome non si sa cosa si cerca, si usano gli strumenti in grado di rilevare grandezze fisiche o calore. Questo perché si crede che l’entità abbia un campo elettromagnetico generato da energia». Per chi abita a Venezia, Poveglia è sempre stata uno dei gioielli più belli della laguna, tanto che ormai da anni l’omonima associazione chiede al demanio di darle in gestione ai cittadini. Questa volta il demanio ha però ricevuto una strana richiesta.

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