Vaia, rinasce la Val di Fiemme si piantano 500 abeti e larici

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La startup VAIA, fondata da Federico Stefani, Paolo Milan e Giuseppe Addamo, raggiunge uno dei principali obiettivi per cui è nata: ridare vita alle zone devastate dalla più grande catastrofe forestale italiana degli ultimi 50 anni (tempesta VAIA 2018 – VIDEO su zone colpite) e lo farà venerdì 22 maggio alle ore 12.00 (diretta social sul fb di Wownature) con la ripiantumazione dei primi 500 abeti e larici in Val di Fiemme, in collaborazione con Etifor, azienda privata spin off dell’Università di Padova che garantirà la trasparenza della fase di ripiantumazione.
VAIA ed Etifor saranno dunque insieme per ristabilire l’equilibrio ambientale nelle foreste Dolomiti: le fasi prevedono la pulizia del bosco, l’impianto dei giovani alberi e/o assistenza alla ricrescita naturale delle piantine rispettando il piano di gestione forestale regionale; manutenzione del bosco e miglioramento delle infrastrutture del bosco danneggiate (sentieri, aree sosta, etc.), certificazione FSC (Forest Stewardship Council) della foresta e identificazione GPS delle aree di progetto. Inoltre, con Etifor sarà garantito il rispetto degli standard FSC, la buona gestione della foresta e la quantificazione degli impatti positivi per la cattura e conservazione della CO2 e degli effetti positivi nella lotta contro il cambiamento climatico.
Tutto questo è stato possible grazie alla missione della start-up dei tre giovani imprenditori under 30 (inseriti nella prestigiosa classifica dei “100 giovani leader del futuro” stilata da Forbes Italia per il 2020 nel settore “impresa sociale”): restituire quanto tolto alla natura valorizzando una preziosa materia prima dando vita all’amplificatore passivo Vaia Cube, una cassa per smartphone realizzata dal legno degli alberi abbattuti dalla tempesta. L’obiettivo finale è ripiantumare un albero per ogni Vaia Cube (al momento ne sono stati venduti 6 ). L’idea del team di Vaia è di applicare questo modello circolare ogni qualvolta ci sia un problema ambientale, uno spreco o un’emergenza dovuta al cambiamento climatico.