Tragedia dei Carrer, chiesti 33 anni

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Ripreso dopo vari rinvii per Covid il processo per la morte della famiglia di Meolo con la dura
requisitoria delle Pm: richiesta anche la confisca del sito e una mega sanzione per la società

Sei anni di reclusione per Giorgio Angarano, legale rappresentante della “Vulcano Solfatara srl” (con già conteggiato lo sconto di un terzo della pena per il rito abbreviato, la richiesta base sarebbe stata 9 anni), 5 anni e 4 mesi (anche questi già ridotti da 8) per gli altri cinque soci, pena pecuniaria di 172mila euro per la società e confisca dell’area già sotto sequestro. Queste le pesanti richieste di condanna formulate nell’udienza di oggi, 16 ottobre, avanti al giudice del tribunale di Napoli, Egle Pilla, dai due Pubblici Ministeri della Procura partenopea, Anna Frasca e Giuliana Giuliano, titolari del procedimento penale per la tragica morte, avvenuta il 12 settembre 2017, dei coniugi veneziani di Meolo Massimiliano Carrer e Tiziana Zaramella e del loro figlioletto Lorenzo.

Durante una visita turistica al celebre sito naturalistico di Pozzuoli, da allora interdetto al pubblico, il ragazzino, avvicinatosi alla zona della fangaia per scattare una foto, precipitò in seguito all’apertura di una voragine sotto i suoi piedi, che inghiottì uno dopo l’altro, stordendoli con i gas del sottosuolo, anche il papà e la mamma, precipitatisi a ruota nel vano tentativo di salvare il ragazzo. Sopravvisse solo il figlioletto più piccolo dei Carrer, che ha assistito impotente al dramma e oggi vive con la zia. I familiari delle vittime sono assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con gli avvocati Alberto Berardi, del Foro di Padova, e Vincenzo Cortellessa, del Foro di Santa Maria Capua Vetere, e sono già stati risarciti integralmente, ma ora si aspettano che sia fatta giustizia anche sul fronte penale.
Per questa immane tragedia sono stati indagati – e al termine delle indagini preliminari è stato chiesto per loro il processo – Giorgio Angarano, 73 anni di Pozzuoli, legale rappresentante della “Vulcano Solfatara srl” che gestisce il sito, e cinque soci della stessa: Maria Angarano, 75 anni di Pozzuoli, Maria Di Salvo, 70 anni, di Pozzuoli, l’omonima Maria Di Salvo, 41 anni, di Napoli, Annarita Letizia, 71 anni, di Pozzuoli, e Francesco Di Salvo, 45 anni, di Napoli. Rinviata a giudizio anche la stessa società in persona del suo legale rappresentante.
Agli imputati sono contestati reati pesantissimi (ben 14 capi d’accusa ai sensi del codice penale e del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro) per i quali sono previsti svariati anni di reclusione, di qui la scelta del rito abbreviato che darà loro diritto alla riduzione di un terzo della pena. In primis, quelli di omicidio colposo in concorso, con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e ai danni di più persone, e di disastro colposo e di delitti colposi di danno, sempre in cooperazione tra loro.
Nell’udienza, dopo quasi un anno di rinvii causa Covid (l’udienza preliminare si era tenuta il 14 gennaio e la requisitoria delle Pm inizialmente era fissata al 4 marzo), i due Sostituti Procuratori hanno, tra le altre cose, confutato in modo incontrovertibile un’infondata circostanza diffusasi all’indomani del dramma e che aveva profondamente ferito i congiunti delle vittime, che cioè Lorenzo avesse scavalcato una catenella e si fosse avventurato in una zona vietata. I due magistrati hanno dimostrato che l’area dove si è consumata la tragedia non era in alcun modo interdetta ma accessibile liberamente a qualsiasi visitatore: il ragazzo non ha dunque alcuna responsabilità.
“La Procura di Napoli ha svolto un ottimo e complesso lavoro per accertare le responsabilità che hanno portato alla morte di Tiziana, Massimiliano e Lorenzo – commenta l’Avv. Vincenzo Cortellessa – Ora aspettiamo fiduciosi la decisione del giudice”. Prossima udienza il 12 novembre per la discussione delle difese degli imputati.