Tra famiglia scuola e sociale, un linguaggio politico diverso

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“E’ il coraggio di osare, di dare un’alternativa al Veneto, a guida e di opposizione monocolore negli ultimi 25 anni, sempre con lo stesso vincitore e sempre con lo stesso sconfitto, la voglia di non sentire e vedere più le stesse persone e le stesse identiche parole. I Veneti sono stanchi, vogliono un linguaggio, magari gentile ma determinato, vogliono fatti veri e non solo slogan. Noi siamo questa alternativa riformista che non c’è in un’elezione dove molti non andrebbero nemmeno a votare perché già convinti dello stesso risultato di sempre, aggravato da una sinistra ormai identica e proiettata verso il M5S, con un candidato di fatto simile ai pentastellai e programmi quasi identici. E proprio dal Veneto parte questa nuova ventata di cambiamento e questo laboratorio politico di cui sentirete parlare molto sia nel presente che nel futuro”
Sono le parole di Daniela Sbrollini candidata alla Presidenza della Regione per una squadra neonata che mette assieme Italia Viva, la più giovane componente del gruppo, Civica per il Veneto (già presente in consiglio regionale) e le storiche Psi e Pri. E che ieri si è presentata ai Veneti a Vicenza, a Villa Bonin, alla presenza di Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei deputati e coordinatore nazionale di Italia Viva, dell’onorevole Sara Moretto che sta coordinando la campagna per la collega Sbrollini e tutti i candidati in lista per l’appuntamento del 20 e 21 settembre prossimo.
Il luogo è simbolico, lì dove era stata ipotizzata tanti anni fa la prima seduta del parlamento veneto, mai avvenuta, “esempio delle tante parole scritte e dette sull’autonomia da Zaia & company ma mai effettivamente voluta e realizzata e che invece trova spazio e cuore nella nostra campagna elettorale che mette nel nostro slogan la parola autonomi”
“Autonomi significa liberi – continua la Sbrollini – proprio di uscire dagli schemi vecchi di 25 anni, di riformare la regione con nuovi volti, nuove energie, a partire dai più giovani, lavorando veramente per la famiglia, la scuola, il sociale, l’economia, la sanità e la prevenzione del dissesto idrogeologico.
Sono questi i temi al centro del programma politico che vogliamo portare avanti e realizzare già dal 22 settembre prossimo. Un esempio? Voglio lanciare dal Veneto l’obbligatorietà del vaccino anticovid appena sarà disponibile, così come proposto da Renzi anche a livello nazionale. E ancora, per essere davvero padroni a casa nostra in Veneto abbiamo proposto di riunire da subito, il 22 settembre prossimo, un gruppo di lavoro tra regione e comuni veneti insieme ad Anci. O poi la costruzione del progetto per poter utilizzare la nostra parte dei 209 miliardi di euro del recovery fund. 500 milioni di euro l’anno a partire da ottobre 2020 per finanziamenti a tasso zero restituibili in 15 anni dal 2022 per aziende in crisi di liquidità e quindi a rischio usura e infiltrazioni mafiose. Questi sono i nostri fatti, così come il family Act, a firma del ministro Bonetti, che parla di asili gratuiti, assegno universale per le famiglie con figli, stipendio per le donne che lavorano a casa e molto altro, da riportare anche a livello regionale.”