Spiragli per l’agroalimentare veneto

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Conferenza stampa online di Veneto Agricoltura partecipatissima : sotto i riflettori l’andamento del comparto agroalimentare veneto nel 2020, un anno caratterizzato da lockdown e restrizioni dovute al Covid che hanno penalizzato fortemente l’intera economia ma un po’ meno l’agricoltura. Comunque il comparto agroalimentare veneto non è sfuggito alla potente morsa della crisi ma in misura minore rispetto ad altri settori economici, si pensi per esempio all’industria, al turismo e alla ristorazione. In altre parole, i diversi comparti del primario hanno raggiunto nell’anno appena concluso performance in chiaroscuro che Veneto Agricoltura, com’è consuetudine ad inizio di ogni anno, ha analizzato nei dettagli.

“Quelli presentati dalla nostra Agenzia regionale sono dati di grande utilità – ha ricordato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, intervenuto all’incontro – necessari sia agli imprenditori agricoli che ai decisori politici per poter programmare la propria attività, più che mai oggi di fronte alle difficoltà del momento”.
L’agricoltura veneta, che nel nel 2020 ha usufruito di 148 mln/euro di contributi (sono state oltre mille le domande di aiuto pervenute da giovani imprenditori), si sta muovendo affinché vengano modificati i criteri per l’assegnazione dei finanziamenti alle Regioni più virtuose. Caner ha anche sottolineato la forte necessità e volontà di mettere in sinergia il nostro prodotto agricolo di qualità con l’offerta turistica regionale”.

Da parte sua, il Presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, ha ribadito che l’agricoltura veneta nel 2020, nonostante la crisi, ha sostanzialmente tenuto, anche se le buone quantità di prodotto ottenuto (si pensi al vino) non devono essere fuorvianti poiché l’altra faccia della medaglia parla di prezzi che purtroppo, in particolare all’estero ma anche nella catena di distribuzione, sono troppo bassi e penalizzanti per i nostri produttori.
Anche il Direttore di Veneto Agricoltura, Nicola Dell’Acqua, ha rimarcato l’importanza dei dati presentati questa mattina, aggiungendo che sarà necessario saperli leggere ed interpretare attentamente considerata la crisi che ci sta attanagliando, con il settore turistico fermo e l’export che ovviamente non va a gonfie vele.
Ma veniamo ai dati presentati da Alessandra Liviero di Veneto Agricoltura, partendo da una breve analisi di sintesi e ricordando che il pre-report (quello conclusivo sarà pronto a fine gennaio) è disponibile al seguente indirizzo: https://bit.ly/2Kiej4j.

I tecnici di Veneto Agricoltura segnalano, nel 2020, maggiori produzioni per le coltivazioni legnose e per numerose colture erbacee, questo grazie ad un andamento climatico che ha favorito lo sviluppo vegetativo e ridotto le problematiche fitosanitarie. L’andamento dei prezzi di mercato è risultato invece diversificato: la chiusura di molte attività dovuta al lockdown ha generato una riduzione della domanda, a fronte di un’offerta rigida, che ha inciso negativamente sui listini dei prodotti.

Note positive arrivano anche dalla bilancia commerciale veneta che per la prima volta risulta in avanzo: il saldo positivo si è attestato infatti a circa +204 milioni di euro, in crescita del 96% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In pratica, le importazioni sono calate (4,9 miliardi di euro; -3,7%) più delle esportazioni (5,1 miliardi di euro per un -1,7%).
Passando alle singole produzioni, per quanto riguarda i cereali e le colture industriali l’annata agraria 2020 ha registrato incrementi generalizzati a due cifre, recuperando le flessioni registrate nel 2019. Rese record hanno interessato il mais (+30,7%), la colza (+33,7%), il grano duro (+27,3%), il grano tenero (+16,7%), le barbabietole (+14%), il tabacco (+23%) e la soia (+9%).
Andamento altalenante per le colture orticole con performance positive per pomodoro (+6%), asparago (+11,6%), patate (+23,5%) e negative per radicchio (-12,6%), lattuga (-5%), fragole (-3%), ecc. Calano le superfici produttive: Veneto Agricoltura stima che le orticole in piena aria, che rappresentano oltre il 70% degli ortaggi coltivati in Veneto, si attestino a circa 19.100 ettari (-5,3%), mentre le orticole in serra vengono stimate a circa 4.100 ettari (-4,7%).